REDAZIONE VARESE

Premio Ecologia a Salvatore Furia. Omaggio a cent’anni dalla nascita al visionario tra meteo e natura

Il riconoscimento a lui intitolato sarà conferito propio al professore. Il varesino di adozione è stato promotore di tante battaglie ambientali. .

Premio Ecologia a Salvatore Furia. Omaggio a cent’anni dalla nascita al visionario tra meteo e natura

Salvatore Furia ha fondato il Centro Geofisico Prealpino e della Citta della delle Scienze del Campo dei Fiori di Varese

Il Premio Ecologia Città di Varese, che porta il nome di Salvatore Furia, per l’anno 2024 sarà idealmente conferito proprio al professore catanese di nascita e varesino d’adozione che ha legato il suo nome al Centro Geofisico Prealpino e alla Cittadella delle scienze del Campo dei Fiori, due importanti realtà scientifiche da lui fondate. Per celebrare i cent’anni della nascita di Furia il Comune di Varese ha voluto così omaggiare colui che ha dato tanto alla città come meteorologo, astronomo, poeta, conservatore della natura, divulgatore, educatore e promotore di battaglie ecologiche.

Quella di Salvatore Furia è una storia importante che merita di essere conosciuta e raccontata: l’appuntamento è per mercoledì 20 novembre alle 20.30 al Salone Estense, con una serata di racconti, testimonianze e filmati. Si alterneranno al microfono coloro che hanno lavorato con Furia, ricostruendo la figura e l’incredibile avventura umana e professionale del professore. Al figlio Massimo invece il compito di raccontare il padre Salvatore, portando alla luce la figura più intima e familiare, quella meno conosciuta al pubblico e ai collaboratori.

Le celebrazioni per il centenario proseguiranno sabato 23 novembre alle 11 alla Schiranna con la cerimonia di intitolazione del lido a Salvatore Furia. Una scelta non casuale, come spiega l’assessore alla tutela ambientale Nicoletta San Martino. "Nel 1977 fece scalpore il suo gesto di gettare le acque del lago di Varese nella fontana di piazza Monte Grappa. Lo fece per denunciare l’inquinamento del lago e per stimolare azioni concrete del territorio e delle istituzioni per il suo risanamento. Oggi possiamo dire che il lago di Varese è diventato balneabile anche grazie a quella iniziale provocazione".

Lorenzo Crespi