Gli organizzatori dell’evento
Varese, 25 ottobre 2015 - E' il giorno della finalissima del Premio Chiara 2015, 27esima edizione del «Festival del racconto» dedicato allo scrittore luinese scomparso il 31 dicembre 1986. Spoglio in diretta stasera a Villa Ponti (inizio ore 17) per la votazione sui tre finalisti opera di una giuria di 150 lettori italiani e ticinesi: confronto aperto fra Mauro Covacich con «La sposa» (Bompiani), Alberto Nessi con «Milò» (Casagrande), Francesco Recami con «Piccola enciclopedia delle ossessioni» (Sellerio).
Le interviste saranno a cura di Andrea Vitali, conduce Claudia Donadoni. Sarà anche conferito il Premio Giuria della Stampa. Prevista inoltre la premiazione del vincitore Premio Chiara Inediti Salvatore Zeno e per la sezione Segnalati Giovanni B. Pedrazzini. Un incontro coi tre finalisti si è svolto ieri pomeriggio alla Biblioteca Cantonale di Lugano, con interviste di Robertino Ghiringhelli, Mauro Novelli, Gerardo Rigozzi.
Si è concluso intanto il «Premio Chiara Giovani» con la vittoria di Mattia De Rinaldis con «Una mela al giorno» racconto che tratta la malattia di alzheimer. Varesino, classe 1992, conquista i 150 giurati e tutto il numeroso pubblico presente alla premiazione Al secondo posto la gallaratese Camilla Eleonora Manara con «Sinestesie» al terzo posto ex aequo Annalisa Fusi con «Memorie di una tovaglia a quadretti rossi» e Stella Monestier con «Baragouin».
Il Premio Chiara è promosso dall’Associazione Amici di Piero Chiara, guidata dal presidente Romano Oldrini e dalla direttrice Bambi Bianchi Lazzati, con il sostegno di Regione Lombardia, Repubblica e Cantone Ticino, Openjobmetis, Fondazione Aem Gruppo A2A, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Comune di Varese, Prealpi Servizi, e con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e di Expo 2015. Domenica 1° novembre ore 17 al Teatro Sociale di Luino, sarà consegnato infine a Daniel Pennac il Premio Chiara alla Carriera, con intervista di Fabio Gambaro, interprete Rita Ianniciello, conduce Claudia Donadoni. Motivazione: «Per aver saputo diffondere con le sue opere la passione per la lettura e l’immagine di un mondo aperto, multietnico, solidale, in cui tutti noi vorremmo abitare. Un mondo in cui ironia e tragedia si incontrano in maniera felice».