
Due migranti ospitati a Busto Arsizio (Foto NEWPRESS)
Busto Arsizio (Varese), 13 maggio 2016 - Un appartamento per accogliere i richiedenti asilo. La parrocchia di Borsano ha deciso di accogliere l’appello di Papa Francesco e dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Una decisione, quella di fornire un alloggio ai richiedenti asilo, spesso in fuga da realtà drammatiche, che è stata maturata dopo un approfondimento sulla questione, durante il quale non sono mancati momenti di perplessità, dubbi e preoccupazioni legate anche a motivi di sicurezza. Ma alla fine si è deciso di accogliere quel forte appello, e di aprire le porte a chi ha bisogno di aiuto. Soprattutto grazie alla Caritas della parrocchia di Borsano, che è riuscita a siglare un accordo con una cooperativa e a mettere a disposizione degli stranieri richiedenti asilo un appartamento, concesso in comodato gratuito, e nel pieno rispetto delle leggi italiane. Per ora non si sa quante persone arriveranno a Borsano. Ma certo è che con l’impegno della Caritas parrocchiale sarà possibile dare una risposta adeguata alla situazione di emergenza". Un compito perfetto da portare avanti nell’anno della Misericordia", si ribadisce dalla parrocchia.
Al momento i profughi accolti sono 140. Nella struttura in via dei Mille ne sono ospitati 120, numero che potrebbe lievitare di fronte alla continua emergenza. "Martedì prossimo è stato convocato un incontro in Prefettura a Varese e si farà il punto della situazione - sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi, che sta seguendo con attenzione questa vicenda -. Oggi non sono in grado di dire se arriveranno altri profughi. Succede, invece, che ci sia un ricambio degli ospiti nella struttura in via dei Mille: nei giorni scorsi una decina sono stati allontanati perché non avevano i requisiti per ottenere lo status di rifugiato, e ne sono arrivati altri. Al momento sono 120 le persone presenti".
Altri 30 profughi potrebbero seguire la stessa sorte. La loro situazione è ancora al vaglio, ma qualora dovesse essere accertato che non provengono da zone di guerra, potrebbero essere allontanati. I posti liberi sarebbero però subito rimpiazzati. Alcuni dei profughi che vivono in via dei Mille sono stati impegnati in lavori presso associazioni che hanno accolto la proposta dell’Amministrazione comunale (Il Piccolo Principe, Legambiente e Aias). Un’opportunità per sentirsi utili e che, secondo Cislaghi, deve essere estesa ad altri stranieri: "Purtroppo fino ad ora solo tre associazioni hanno dato la disponibilità a collaborare nel progetto - continua l’assessore - il mio auspicio è che nei prossimi mesi altre associazioni si facciano avanti". Altri 20 migranti sono ospitati a Casa Onesimo. Martedì l’incontro in Prefettura per fare il punto della situazione.