Operaio ucciso da un infortunio, a processo il datore di lavoro

Comincerà a ottobre il procedimento per la morte del 18enne Andrea Masi. Il collega coinvolto ha patteggiato

Migration

CISLAGO

Inizierà a ottobre il processo per la morte di Andrea Masi 18enne cislaghese scomparso il 31 ottobre di due anni fa a seguito di un infortunio sul lavoro. Il giovane aveva perso la vita la notte di Halloween, il suo primo giorno di lavoro. Erano le 4 e Andrea si stava occupando della posa della fibra ottica al piano interrato del centro commerciale Portello di Milano. Si trovava su una piattaforma aerea, manovrata da un collega. Mentre il mezzo si stava spostando, con la testa era andato a sbattere contro una trave del soffitto. Era caduto sul pavimento del posteggio. Malgrado gli immediati i soccorsi per lui non c’era stato niente da fare. La sua scomparsa aveva lasciato senza parole l’intera comunità cislaghese.

A febbraio si era tenuta l’udienza preliminare a carico di tre imputati (datore di lavoro di fatto, società datrice di lavoro e collega presente al momento dell’infortunio mortale). L’avvio del processo era previsto per aprile, salvo poi essere bloccato dal lockdown. A ottobre si aprirà ufficialmente il processo con rito abbreviato, per chiarire le responsabilità. Compariranno il titolare e l’azienda stessa. L’accusa è di omicidio colposo per aver violato le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il terzo imputato, il collega che manovrava il muletto, ha chiesto il patteggiamento. La scomparsa di Masi aveva toccato profondamente anche l’Ipsia Parma, istituto saronnese dove Andrea aveva completato i suoi studi e dove si era recato pochi giorni prima della tragedia per raccontare, ai docenti e agli ex compagni, di quel posto di lavoro che gli è costato la vita.

Sara Giudici