Omicidio di Cairate: Andrea Bossi ha lottato con l’assassino prima di morire. Si scava nella rete delle amicizie

Investigatori al lavoro sul caso del 26enne ucciso nel proprio appartamento Oggi l’autopsia del medico legale. La pista dei gioielli rubati e rivenduti

Andrea Bossi trovato morto in casa e il Ris

Andrea Bossi trovato morto in casa e il Ris

È un appello accorato a trovare l’assassino di Andrea quello che si leva da Fagnano Olona. Dalla giornata di sabato, quando il cadavere di Andrea Bossi, 26 anni, è stato scoperto dal padre, nell’abitazione del giovane, a Cairate, nella palazzina in via Mascheroni dove da qualche mese si era trasferito, i carabinieri del Nucleo investigativo di Varese stanno conducendo a ritmo serrato le indagini per individuare l’omicida.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, va avanti nel massimo riserbo: gli inquirenti proseguono a scavare nella vita di Andrea, da tutti conosciuto come un bravo ragazzo, senza ombre. Andrea aveva anche fatto l’animatore all’oratorio della parrocchia: un carattere aperto il suo, tanti amici, un giovane perbene. Andrea è stato ucciso, presumibilmente, con un fendente alla gola ma oggi sarà l’autopsia a fornire risposte chiare. An quanto risulterebbe dalle prime indagini Andrea avrebbe aperto la porta al suo assassino, una persona che probabilmente conosceva e di cui si è fidato.

Le indagini continuano, sotto la lente degli inquirenti la rete di amicizie, i profili social, i tabulati telefonici, i contatti degli ultimi giorni, alla ricerca di quegli elementi indispensabili per arrivare a dare un nome e un volto all’assassino con il quale, pare, ci sia stata una colluttazione prima del fendente che lo ha ucciso e che si sarebbe allontanato dopo il delitto portando via alcuni monili in oro. Bossi era un orafo esperto e creava gioielli unici: qualcuno potrebbe averli rubati e rivenduti. Ma potrebbe essere anche il classico depistaggio

Gli investigatori hanno ascoltato familiari e conoscenti, si scava nella vita privata di questo bravo ragazzo della porta accanto, gentile, educato, cresciuto a Fagnano Olona in una famiglia perbene, stimata.

 Gli appelli

"Trovate l’assassino" è l’appello accorato degli amici, "Andrea era buono, si fidava di tutti, un bravo ragazzo, non si uccide così un bravo ragazzo". Andrea il compagno di scuola dall’allegria contagiosa, l’alunno educato e gentile che alcune insegnanti ieri hanno ricordato lasciando post commossi sul suo profilo social. Ha scritto un’insegnante: "Sei stato uno dei miei alunni migliori per la tua generosità, gentilezza e bontà d’animo. Ricordo i tuoi interventi, i tuoi gesti sempre attenti e la tua risata contagiosa. Hai riempito le ore di lezione di un’energia travolgente che mi è rimasta sempre nel cuore. Abbiamo continuato a sentirci e ho sempre percepito affetto e stima reciproca, oltre alla tua voglia di vivere. Sono addolorata e vicina ai tuoi". Un’altra docente: "Caro Andrea, sono senza parole! Questa morte ingiusta ci lascia sgomenti! Ricordo con affetto la tua presenza in aula e in laboratorio! Eri un allievo modello! Buono con tutti, simpatico e altruista! Non mi capacito! Un abbraccio ai tuoi genitori, immagino il dolore, e sono molto dispiaciuta". Andrea nella palazzina di via Mascheroni a Cairate, dove si era trasferito da qualche mese, è ricordato allo stesso modo.