
Le 38 carte da collezione dei Pokemon intercettate dai finanzieri hanno un valore di oltre tremila euro per i collezionisti
Un caso davvero particolare: nei giorni scorsi i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e gli uomini della guardia di finanza, in servizio alla dogana di Ponte Tresa, in collaborazione con i finanzieri della compagnia di Luino, hanno sequestrato 38 carte dei Pokemon da collezione. Nella scatola con cui un cittadino straniero, residente in territorio elvetico, stava attraversando il varco doganale pedonale per arrivare in Italia c’erano i Pokemon, il cui collezionismo è diventato un fenomeno molto diffuso a livello globale con carte, ritenute rare, che raggiungono valutazioni molto elevate, tanto da attirare investitori. Dunque l’insospettabile cittadino l’altro giorno è stato intercettato e sottoposto a controllo, con sé aveva una scatola, sigillata, il cui contenuto non era stato dichiarato alle autorità doganali. All’apertura del pacco, funzionari e finanzieri hanno trovato 38 carte Pokémon da collezione, del valore complessivo stimato in oltre tremila euro. Poiché la merce non era stata dichiarata e dunque i previsti diritti doganali (dazio e Iva) non erano stati pagati, le carte sono state sottoposte a confisca amministrativa.
L’operazione congiunta tra l’Ufficio delle Dogane di Varese e le Fiamme gialle di Luino conferma l’attenzione posta dalle autorità nella lotta al contrabbando e alla tutela della sicurezza economico-finanziaria, anche in un settore peculiare come il collezionismo. Le carte Pokémon, specie se rare, attirano investitori: il valore delle edizioni limitate è aumentato in modo considerevole, quindi dopo essere state un gioco famoso per i bambini negli anni Novanta, sono merce preziosa, con esemplari battuti all’asta a cifre da capogiro. Pikachu Holo Illustrator è la più rara, da milioni di dollari.
Le normative doganali prevedono che tutti i beni trasportati attraverso frontiere internazionali, specialmente se di valore elevato, siano dichiarati alle autorità competenti, pagando i relativi dazi e imposte. La mancata dichiarazione rappresenta una violazione che può portare alla confisca della merce e all’applicazione di ulteriori sanzioni amministrative e pecuniarie. È quanto avvenuto con le carte Pokemon da collezione non dichiarate, quindi sequestrate.