Naufragio degli 007 sul Lago Maggiore, skipper sotto accusa: le sue colpe nella tragedia

Inchiesta chiusa sull’incidente: 4 vittime, tre legate ai servizi segreti. Claudio Carminati chiederà di essere interrogato: "Ho perso tutto"

Le operazioni di recupero dell’imbarcazione affondata il 29 maggio 2023

Le operazioni di recupero dell’imbarcazione affondata il 29 maggio 2023

BUSTO ARSIZIO (Varese) – I motivi della missione congiunta in Lombardia fra 007 italiani e agenti del Mossad israeliano probabilmente non si sapranno mai, ma l’inchiesta della Procura di Busto Arsizio sul naufragio della “Good...uria” nel lago Maggiore è arrivata a un primo punto fermo. Con la chiusura delle indagini preliminari, notificata ieri alle parti, si profila infatti una richiesta di rinvio a giudizio per lo skipper Claudio Carminati, accusato di naufragio e omicidio colposo plurimo per presunte violazioni delle misure di sicurezza (la barca con una capienza massima di 15 è salpata dal cantiere nautico di Sesto Calende con 23 persone a bordo) e sottovalutazione dell’allerta meteo. Carminati, difeso dall’avvocato Marco Vittoria, chiederà alla Procura di essere interrogato, per fornire i suoi "chiarimenti" sulle contestazioni. Interrogatorio che, probabilmente, si terrà a maggio. "Ho perso tutto, la mia vita è rovinata", ripete Carminati, che vive in condizioni precarie in una casetta prefabbricata in un campeggio sulle rive del Ticino, dopo peregrinazioni nei mesi scorsi fra la Calabria e l’Isola d’Elba, ospite di conoscenti. L’uomo, che ha sempre negato legami con i servizi segreti, "convinto di trasportare una normale comitiva di turisti", è ancora sottoposto al divieto di espatrio.

Nel pomeriggio del 29 maggio dell’anno scorso, una domenica, la barca fu travolta dalla tempesta che in pochi istanti la rovesciò, facendola inabissare per 16 metri. I morti furono quattro: Anja Bozhkova, cinquantenne di origine russa e residente da anni nel Varesotto, moglie di Claudio Carminati, che viveva con lui sulla barca; il maresciallo dei carabinieri Claudio Alonzi, 62 anni, e la 53enne Tiziana Barnobi, in forza all’Aise, il servizio segreto italiano per l’estero. Poi il 54enne israeliano Shimoni Erez, ex del Mossad da poco in pensione. Affogò nel lago anche il cane di Carminati e della moglie, mentre lo skipper e gli altri passeggeri, tutti 007 italiani e israeliani, riuscirono a salvarsi grazie anche all’intervento di altre imbarcazioni. La versione ufficiale, diffusa dopo l’incidente, è stata quella di una gita, con in programma una sosta al ristorante sull’Isola dei Pescatori, per festeggiare il compleanno di Erez. Era il momento conclusivo di una missione congiunta fra agenti italiani e israeliani sulla quale, nonostante una ridda di congetture e ipotesi, è rimasto un velo di mistero.

L’indagine coordinata dal pm Massimo De Filippo si è concentrata sul rispetto delle misure di sicurezza e sulla dinamica dell’incidente, al centro della perizia affidata a un pool guidato da Carlo Ceccarelli, l’esperto che lavorò sul naufragio della Costa Concordia. Carminati, secondo le accuse, quel giorno sottovalutò l’allerta meteo che indicava l’arrivo di una forte ondata di maltempo. Non avrebbe rispettato il limite consentito di 15 persone a bordo e sulla barca non c’era un numero sufficiente di giubbotti di salvataggio. Alla “Good...uria”, poi, sarebbero state fatte modifiche non comunicate al Registro navale. Modifiche che potrebbero aver reso la barca più instabile e meno resistente all’onda d’urto di un violento temporale. C’è poi la scelta di registrare la navetta olandese, costruita nel 1982, in Paesi diversi dall’Italia. Quando affonda, la barca batte bandiera slovena. E il giorno dell’incidente l’assicurazione era scaduta. Contestazioni sulle quali Carminati potrebbe fornire i suoi chiarimenti, quando verrà interrogato dai pm.