MATTIA BORIA
Cronaca

Movida a Varese, ecco le richieste dei titolari dei locali

Prosposte su rifiuti e illuminazione. E il rumore? "Ci adeguiamo ma servirebbero regole ad hoc"

La movida è terreno di “scontro” fra i giovani e i residenti

Varese, 28 aprile 2018 - Fare i conti  senza l’oste. Non è solo un detto, ma la sensazione che si è avuta partecipando al secondo dei due tavoli di studio sulla movida varesina. Nell’appuntamento tenutosi a inizio mese presso l’Informagiovani di via Como i grandi assenti erano proprio loro, i proprietari degli esercizi commerciali. La prima domanda che gli si può rivolgere è dunque perché non venga istituito un comitato, al pari di quello presente dei residenti, che porti sul tavolo le loro idee. Un viaggio in via Cavallotti, cuore pulsante del divertimento in città, mentre si prepara in vista dell’invasione del week-end, rivela il “feeling” di chi è dietro il bancone sul tema. "In questi anni non ho mai avuto grossi problemi con i vicini - spiega Amos della Maison JouJou mentre sistema i tavoli del locale – Siamo aperti dal 2010 e abbiamo avuto solo qualche piccolo diverbio, tutto risolvibile con civiltà e intelligenza". Qual è il problema dal punto di vista dell’esercente? Risposta secca: "I parcheggi. Siamo in vera difficoltà qualcosa cambierà con l’arrivo dell’autosilo di via Staurenghi ma per ora siamo molto in crisi".

Pochi metri  più avanti c’è Massimo Lucarelli, che da poco ha aperto nella via un cocktail bar con il socio Francesco “Pinna” Lonati, tenendo attiva anche la precedente sede del suo Te Capì in via San Martino, trasformato in osteria, e proprio nella disparità di trattamento tra le due zone parte con il suo ragionamento: "Produciamo rifiuti come tutti ma a differenza di quanto mi accade in via San Marino qui ritirano il vetro una volta ogni due settimane. Finisce che ogni sera ci rechiamo all’isola ecologica, con le nostre forze e con costi aggiuntivi per limitare il disagio al vicinato". Una proposta era proprio quella di aggiungere un ritiro speciale in occasione del week-end. Lucarelli la accoglie pienamente: "Il rumore provocato dalla raccolta sarebbe più digeribile dalla cittadinanza che, in cambio d’un quarto d’ora di piccoli disagi, troverebbe una zona pulita la mattina". Qui scatta poi un distinguo netto che sa di provocazione. "Noi attività portiamo ogni sera mille persone, creando quello che potrebbe essere visto come un mercato all’aperto, perché non ci trattano come tale? Dovremmo essere visti come una manifestazione di quelle organizzate in Piazza Repubblica, ma permanente. Lì giustamente arrivano dei servizi per pulire quanto lasciato dall’evento, noi invece agiamo di nostro impulso e se notate non c’è un singolo cestino in tutta la via, finiamo per pulire anche quello che non è nostro".

Molti sottolineano anche come bar e ritrovi contribuiscano a tenere animata e sicura una via che altrimenti sarebbe poco frequentata. Chi è riuscito a rianimare un’intera corte è Fabio Maroni con il suo Ultimo. "Per noi gli schiamazzi sono un problema ulteriore vista la zona dove ci troviamo - afferma - Dopo sei anni la gente ci conosce. Chi non si trovava bene ha scelto di andarsene e altri sono venuti perché fanno i nostri orari. Il problema è che non si vuole valutare la situazione per quella che è. Se ci sono oltre mille persone un venerdì sera il rumore e i rifiuti non si possono evitare. Serve quindi intervenire. Non siamo due vie normali, dovremmo avere una “legislatura” a parte. Se nella via lanciano i cori da stadio è doveroso l’intervento dei proprietari ma non è la regola. Ci diano delle norme “ad hoc” e noi le rispetteremo per quelle che sono. Ma capiscano che abbiamo bisogno di una deroga". Leggermente decentrato dall’epicentro della movida c’è il Cuba 1954 di via del Cairo. Dietro al bancone Lorenzo De Cecilia spiega molto pacatamente la situazione: "Iniziamo con il dire che per quanto non possa piacere a qualche residente quella di Varese è una movida sana, senza reali problematiche di ordine pubblico. Le attività penso siano fonte di guadagno e di vivibilità e dovrebbero essere viste anche sotto quest’ottica. Richieste da parte nostra? Ci basterebbe una miglior illuminazione della via".