
Negli ultimi anni sono aumentati i fenomeni estremi (Archivio)
Varese - A dicembre non aveva mai fatto così caldo in Lombardia, sulle Alpi dove il sole scioglie la neve e blocca anche le gare di sci, mentre la pianura viene ricoperta dalla nebbia fitta. Il 30 dicembre 2021 la temperatura massima al Campo dei Fiori (1.226 metri, sulle Prealpi) ha raggiunto 18,2 gradi, stabilendo il nuovo record per il mese. Un dato significativo, che non si registrava dal 12 dicembre 1994 quando i gradi furono 18. È quanto emerge dai dati del Centro geofisico prealpino che dal 1967 monitora l’andamento climatico della zona nell’anno meteorologico che si conclude ogni anno il 30 novembre.
Un osservatorio privilegiato per calcolare gli effetti del cambiamento climatico. In 54 anni la temperatura media nella provincia di Varese è aumentata di poco meno di un grado. Nella zona la temperatura è cambiata in oltre 50 anni: passando dai 12,4 gradi di media del primo rilevamento del ‘67 allo scorso anno che ha chiuso con una media di 13,3 gradi. Il 2021 è risultato soltanto il sedicesimo anno più caldo misurato a Varese. La temperatura media degli ultimi dodici mesi è inferiore di oltre un grado rispetto al record del 2019.
Ma l’anno appena concluso, segnato da un alternarsi di nubifragi e siccità, è comunque più caldo di tutti gli anni antecedenti il 2004, a eccezione del 1986. I mesi più freschi della media sono stati gennaio, aprile, maggio e luglio, mentre i più caldi febbraio, giugno e settembre. L’inverno scorso ha portato abbondanti nevicate, come quelle precoci nel dicembre 2020 e qualche fiocco a marzo: in tutto 53 centimetri in città e ben 254 centimetri a Campo dei Fiori. La primavera è cominciata in anticipo a fine febbraio con record di temperatura nella terza decade ma i mesi di aprile e maggio sono stati freschi. Un lungo periodo quasi senza piogge è iniziato l’11 febbraio e terminato il 10 aprile. Numerosi i nubifragi e violente le grandinate in estate. Per esempio gli allagamenti di Gavirate, Brusimpiano, Capolago, l’esondazione dei torrenti Tinella e Broveda, ma anche le frane fra Rasa, Indemini, Orascio e Cernobbio.
Ad agosto dello scorso anno le ondate di calore hanno interessato il Nord Italia fino a metà settembre e i ghiacciai alpini hanno registrato tutti un bilancio negativo. L’estate è terminata in maniera repentina con le violente piogge del 16 e del 19 settembre (per esempio l’allagamento di Malpensa). Il giorno più caldo è stato il 13 giugno (33 gradi, lontana dal record di 36,8 del 27 giugno 2019), il più freddo il 14 febbraio con -5 gradi (il record storico è di -12,5 gradi il 7 gennaio 1985 che resta ancora irraggiungibile). Le piogge totali (1.550,7 mm) sono state quasi esattamente nella media (1.558,3 mm).