MARIA GRAZIA LEPORATI
Cronaca

Memoria del passato e distruzione. Sono due facce della stessa medaglia

La testimonianza di Luigi Federiconi di 92 anni. L’esperienza bellica. come traccia del passato.

È fondamentale l’azione del non dimenticare, oltre che conoscere. Per questo motivo è stata istituita la giornata mondiale della memoria, che ricorda a miliardi di persone che siamo tutti uguali.

Si festeggia il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia, dove erano stati rinchiusi più di un milione di ebrei, condannati "Solo perché sono ebrei", così si legge nel diario di Anna Frank, una delle giovani vittime del nazismo.

Eppure, nonostante questo, sembra che gli uomini continuino a ripetere gli stessi errori.

Conservare memoria non significa solo onorare le vittime che hanno perso la loro vita, ma anche imparare dal passato, per evitare che si ripeta di nuovo. Ed è proprio questo che il geometra Luigi Federiconi, dell’età di 92 anni e 6 mesi (così ha specificato), ha voluto condividere con gli alunni della 5^B.

Ha partecipato alla Seconda guerra mondiale e per lui la guerra è stata uno "schifo": ha perso degli amici, è rimasto ferito e ha visto la paura e la sofferenza negli occhi delle persone.

Le sue parole hanno dato ai bambini l’opportunità di riflettere sull’importanza di non dimenticare e di agire per cambiare le cose.