
Il presidente di Anama Alessandro Albertini chiede tempi certi per la riqualificazione delle aree esterne
Il trasporto aereo delle merci chiede attenzione: Anama, l’associazione nazionale agenti merci aeree, sollecita lo sblocco dell’approvazione che riguarda lo sviluppo dell’area cargo esterna al sedime aeroportuale, fermata nel giugno 2023 e ancora in attesa di essere ridefinita. Il via libera della conferenza dei servizi convocata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti al masterplan di Malpensa 2035 è accolto con favore, ma con alcune riserve da parte di Anama che esprime preoccupazione sui tempi di approvazione della parte legata alle aree esterne al sedime aeroportuale. Lo sviluppo dell’area interna è un tassello rilevante del progetto che potrà portare alla realizzazione per la parte che interessa il cargo, allo sviluppo di un’area importante a ridosso della Cargo city per i magazzini di seconda linea, indispensabili per rendere più efficienti i processi e lavorare le merci in prossimità dell’aeroporto. La realizzazione di questi magazzini è strategica per consentire allo scalo di essere più funzionale e sostenibile, dato che oggi le merci non possono essere accolte dove atterrano, ma devono essere trasferite nella zona logistica che gravita intorno a Segrate tramite il trasporto su gomma.
Questo impatta anche in termini di congestione e sostenibilità, perché crea un flusso quotidiano di camion che attraversa Milano da est a ovest (da Segrate-Linate verso Malpensa) per trasportare la merce destinata appunto al trasporto aereo. "Siamo molto soddisfatti dell’approvazione della parte relativa ai magazzini di seconda linea - spiega Alessandro Albertini, presidente di Anama - ma siamo preoccupati riguardo ai tempi di approvazione della parte di masterplan legata alle aree esterne al sedime aeroportuale, necessarie per avere piazzole di sosta per gli aeromobili, per lo sviluppo dell’aeroporto, oltre che per la realizzazione di magazzini di prima linea". Questi ritardi, secondo Albertini, "rischiano di impattare sulla capacità dell’Italia di attrarre merci a favore di altri aeroporti europei, penalizzando il ruolo del trasporto aereo merci a discapito dell’economia nazionale. Siamo sempre più persuasi che occorra un coordinamento nazionale rispetto al nostro sistema aeroportuale così come sta emergendo nelle discussioni che abbiamo avuto con il ministero Infrastrutture e Trasporti per il piano nazionale aeroporti in fase di redazione".