Martinenghi, globetrotter olimpico

Chiusa la piscina di Brebbia, il nuotatore di Azzate è costretto a dividersi fra tre impianti per gli allenamenti

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di Lorenzo Pardini

Due indizi non fanno una prova, ma bastano per Tokyo 2021. Dopo aver centrato il tempo limite per i cinque cerchi lo scorso anno, in dicembre a Riccione (58’’75 nei 100 rana), oltre all’ottima prova nelle serie Isl di Budapest da poco concluse, Nicolò Martinenghi parteciperà alle Olimpiadi. La Federazione ha ufficializzato una prima lista degli atleti che voleranno a Tokyo, tra questi c’è il fuoriclasse azzatese. "Da un lato sono contento – le sue prime parole - Ma dall’altro non mi sembra che siamo stati messi tutti sullo stesso piano dalla Federazione...".

Martinenghi, si spieghi meglio...

"A primo impatto sono davvero felice di questa notizia: hanno tenuto conto del tempo nuotato lo scorso anno a Riccione, finestra valida per ottenere il pass. Il nuoto è meritocratico: chi fa i tempi va avanti, chi non li fa, invece, resta fermo al palo. Mi spiace solo che questa decisione possa togliere il posto ad altri che ne abbiano diritto: se tutti non hanno avuto le possibilità, o le condizioni, per potersi preparare adeguatamente per colpa del Covid-19, allora bisognava prendere una decisione uguale per tutti".

Oggi nei 100 rana riuscirebbe a ripetere il 58’’75 che le ha regalato il record italiano?

"Anche lo scorso anno pensavo che fosse prematuro scendere sotto i 59 secondi a dicembre e, invece, ce l’ho fatta. Quindi, mai porsi limiti".

La Lombardia al momento è zona rossa: riesce ad allenarsi? "Si, ma sono “itinerante” perché la mia piscina, a Brebbia, ha chiuso venerdì scorso. Purtroppo non può rimanere aperta solo per me e pochi altri nuotatori, perché un impianto ha costi di gestione enormi. Per questo motivo devo girare: un po’ di allenamenti a Legnano e un po’ a Sesto Calende, mentre al centro federale Mecenate di Milano ci vado pochissimo perché è a più di 70 chilometri da casa mia. Fortunatamente la mia preparazione prosegue senza intoppi in vista degli Assoluti Invernali, dal 17 al 19 dicembre a Riccione".

A Milano ha nuotato anche con Filippo Magnini?

"Si: io sapevo già da tempo del suo rientro nel mondo del nuoto perché a maggio ha ripreso a nuotare insieme a noi. L’ho conosciuto quando ero una matricola, mentre lui era il capitano uscente della Nazionale: posso solo augurargli il meglio".

Il coronavirus ha cambiato qualcosa nella preparazione?

"Per fortuna, finito il primo lockdown, sono riuscito a riprendere gli stessi carichi di allenamento del periodo pre Covid-19".

Obiettivi per il 2021?

"Olimpiadi rimangono il traguardo più importante della stagione e a Tokyo ci andrò per dare il 110% di me stesso".