GALLARATE (Varese)
"Giù le mani dal bosco": lo hanno ripetuto ieri pomeriggio gli oltre 300 partecipanti alla manifestazione promossa dal Comitato salviamo gli alberi di Gallarate, dal Presidio permanente e dagli ambientalisti per salvare l’area boschiva sulla quale l’amministrazione comunale ha deciso di costruire un nuovo polo scolastico per i rioni di Cajello e Cascinetta, dismettendo gli istituti di quartiere. Intervento inserito nel più ampio progetto di rigenerazione urbana, Grow 29, cofinanziato per circa 18 milioni di euro con fondi europei e regionali. Da piazza Giovanni XXIII, davanti alla stazione, il lungo corteo, aperto dallo striscione con la scritta "Salviamo il bosco" realizzato con le lettere colorate confezionate all’uncinetto da nonne e mamme, ha attraversato il centro cittadino e quindi ha raggiunto il presidio permanente in via Curtatone. In marcia generazioni differenti. anziani, adulti e giovani,che stanno condividendo la mobilitazione per salvare l’area boschiva. Hanno sfilato accanto ai cittadini Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, il consigliere comunale di Milano Carlo Monguzzi e regionale Paola Pizzighini (M5S), in corteo i rappresentanti di una trentina di comitati e associazioni del territorio, poi tanta gente comune. Tra i manifestanti alcuni giovani con il volto coperto da maschere di animali, davanti lo striscione "Salviamo il bosco, siamo la natura che si difende".
Giovani, adulti, anziani, nonni e genitori, alleati per salvare il bosco e la fauna presente, contro la realizzazione del nuovo polo scolastico che prevede la chiusura di 4 scuole nei quartieri. "Il bosco non si tocca - ha detto una mamma, per mano la sua bambina -La nuova scuola a me e ad altri genitori del quartiere creerà problemi per gli spostamenti, condivido completamente l’iniziativa del Comitato e degli ambientalisti, quindi il bosco va salvato come vanno salvate e riqualificate le scuole dei nostri quartieri, non serve il nuovo edificio". Lo ha ribadito uno dei giovani da settimane sugli alberi all’interno dell’area: "Non scenderemo finchè non sarà rimesso in discussione il progetto Grow 29, quella scuola non va realizzata".
Tra i volontari del presidio permanente Cinzia Colombo ha sottolineato: "Vogliamo proteggere quel bosco perché è l’ultimo polmone verde di quell’area. Vogliamo proteggere gli animali che vivono in quel bosco, alcune sono specie protette, dalla legge nazionale e dalle direttive europee. Non vogliamo chiudere quattro scuole per avere una scuola di fronte all’autostrada".