LORENZO CRESPI
Cronaca

Mancano gli insegnanti: disagi alle primarie

Cattedre ancora scoperte. Il segretario della Cisl Scuola dei Laghi Albino Gentile: "Paghiamo errori strutturali del nostro sistema"

di Lorenzo Crespi

A tre settimane dall’inizio della scuola sono ancora tante le cattedre scoperte in provincia di Varese. Una situazione che ciclicamente si ripresenta ad ogni avvio di anno scolastico, come sottolinea il segretario della Cisl Scuola dei Laghi Albino Gentile. "Paghiamo errori strutturali del nostro sistema – dice – non c’è mai stata una politica volta ad affrontare in modo serio il problema della scopertura delle cattedre".

A questo quadro si è aggiunta la novità di quest’estate, che a detta dei sindacati non ha fatto altro che complicare le cose. "Al posto della graduatoria a esaurimento sono state introdotte le graduatorie provinciali per i supplenti – continua Gentile – un meccanismo molto più farraginoso che crea un collo di bottiglia". A soffrire in modo particolare della carenza di supplenti è la scuola primaria. Nelle superiori la situazione è più variegata: va meglio nei licei, più difficoltà invece negli istituti tecnici e professionali dove c’è un maggior turnover. "In questi istituti è già positivo avere un 80% delle coperture – sottolinea il segretario – in alcuni casi la situazione è anche più pesante. In alcune scuole fino a settimana scorsa su 10 docenti ne mancavano 3". Una situazione problematica che si riflette anche sugli orari: alcuni istituti hanno cominciato l’anno con un orario ridotto perché in assenza di docenti non è gestibile la tabella oraria a regime. "I dirigenti hanno gli strumenti per tamponare la situazione: possono chiamare temporaneamente dei supplenti – osserva Gentile – non è tanto un problema di cattedre scoperte, ma di cattedre che vengano confermate tutto l’anno. Non c’è ancora un assetto organizzativo duraturo". Un altro tema caldo è quello degli insegnanti di sostegno, il cui numero è anche quest’anno troppo basso: ne consegue che spesso il ruolo viene ricoperto da personale non specializzato e senza esperienza. Un problema che secondo il sindacato non si potrà risolvere finché ci saranno concorsi per posti limitati rispetto al reale fabbisogno. Ma per la Cisl Scuola dei Laghi questo avvio di anno scolastico non è del tutto negativo: ci sono anche delle note liete, come l’arrivo a livello provinciale di un contingente di collaboratori scolastici di 432 unità.

A loro si uniscono un centinaio di docenti con contratto Covid, in maggior parte destinati alla scuola dell’infanzia e alla primaria. "Le difficoltà ci sono ma si va avanti, con la consueta buona volontà di chi lavora nel settore scuola, a partire dall’Ufficio scolastico territoriale fino ai singoli dipendenti", osserva il segretario. Ma al di là dell’aspetto degli organici l’anno scolastico appena iniziato rappresenta un vero e proprio banco di prova per tutto il sistema scuola, con le novità introdotte in seguito all’emergenza sanitaria. La questione degli spazi, che nelle prime settimane di lezioni ha suscitato anche alcune proteste in città, come al Manzoni, è stata gestita dalle singole scuole in base al numero di studenti presenti.

La didattica a distanza ha permesso di ridurre i disagi negli istituti più numerosi: alcune scuole arrivano fino a 2000 alunni, e ci sono casi in cui le videolezioni coinvolgono fino al 30% degli studenti. Ma secondo la Cisl molto dipende anche dalla maturità dei ragazzi. "C’è un problema legato ai trasporti – rimarca Gentile – il rischio è che il lavoro che viene svolto meticolosamente nelle scuole venga vanificato poi con assembramenti alle fermate o sui mezzi".