VALENTINA RIGANO
Cronaca

Malpensa, caffè corretto alla coca per lo chef

Si è fatto spedire a Malpensa dalla Colombia i chicchi “con la sorpresa“ a nome di un boss mafioso del cinema.

di Valentina Rigano

Si era immaginato un proficuo guadagno derivante dal vendere cocaina “profumata“ al caffè, forse anche di farsi una gran risata nel ritirare il pacco proveniente dalla Colombia intestato ad un boss mafioso frutto della fantasia di uno sceneggiatore americano, che ha indicato come destinatario della spedizione. Quando ha ritirato il prezioso pacco dal tabacchaio vicino casa e si è trovato davanti i finanzieri, però, a uno chef 50 enne di Pontassieve, formalmente residente in Colombia, il sorriso è sparito dal volto. Con l’accusa di traffico di droga, l’uomo è stato portato in carcere in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria.

A scoprire il “caffè scorretto“ alla cocaina è stata la Guardia di finanza di Malpensa che, nello scalo internazionale, ha deciso di controllare un collo da due chili di caffè proveniente dalla Colombia, destinato a “Santino D’Antonio“, inesistente boss mafioso interpretato da Riccardo Scamarcio nel film “John Wick-2“. Ritenendo il destinatario della spedizione tutt’altro che divertente, unitamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli i finanzieri hanno deciso di verificarla.

Utilizzando i due cani antidroga, addestrati a percepire lo stupefacente nonostante le difficoltà dovute all’aroma del caffè – solitamente i trafficanti utilizzano detergenti o altre sostanze nelle quali immergere la droga per tentare di sviare l’olfatto degli acuti quadrupedi – le Fiamme gialle hanno avuto la conferma che in quel pacco qualcosa non andasse. Una volta aperte le confezioni, i finanzieri si sono accorti che tra le migliaia di chicchi di caffè circa 500 erano stati avvolti in un sottile strato di nastro adesivo marrone. Utilizzando un taglierino li hanno quindi incisi, scoprendoli farciti di polvere bianca purissima, per un totale di oltre 130 grammi. D’intesa con la Procura di Busto Arsizio e quella di Firenze, provincia verso cui la spedizione era diretta presso un tabaccaio usato come fermo posta e del tutto estraneo alla vicenda, la Guardia di finanza ha quindi impacchettato nuovamente il caffè come nulla fosse e seguito la spedizione, riuscendo ad intercettare il vero destinatario.

Si tratta di un 50 enne italiano, chef attualmente disoccupato e con precedenti per droga alle spalle. L’uomo è stato arrestato appena entrato in tabaccheria per ritirare la consegna, fischiettando dopo aver appoggiato la bicicletta a un muretto.