REDAZIONE VARESE

Lozza, la Mantegazza Formaggi ha compiuto 75 anni

Dai carretti a cavallo per raccogliere il latte al commercio su scala mondiale: importante ricorrenza per l'impresa varesina

Un interno dell'azienda di Lozza

Lozza (Varese), 2 giugno 2015 - Il formaggio si candida a "nutrire il pianeta" nel segno del messaggio che arriva da Expo. Lo conferma la tendenza del consumo di questo prodotto, distribuito ed offerto ormai nelle forme più diverse, dalle micro-porzioni per gli "aperitivi" ai grandi carrelli di stagionati italiani o stranieri.

Conferma questa tendenza alla celebrazione del prodotto caseario come protagonista della tavola italiana Dante Mantegazza, 71 anni, "maestro dei formaggi" e noto imprenditore del settore, alla guida col fratello Alberto, 67 anni (ora con accanto il 24enne Niccolò, terza generazione della famiglia imprenditoriale), di un’azienda simbolo del settore, sede a Lozza, proprio accanto alla nuova tangenziale di Varese. "Mantegazza Formaggi" ha appena compiuto 75 anni di vita, fu avviata negli anni Trenta con una latteria a Caidate (Sumirago) da Luigi e Federico Mantegazza. Allora con un carretto trainato dal cavallo si raccoglieva il latte della zona, per trasformarlo in formaggio fresco e burro, da vendere sul mercato locale. Nel 1955 aprì il magazzino di Varese, l’azienda puntò alla commercializzazione e all’importazione.

Nel 1985 il trasferimento a Lozza, con una sede da 2400 metri quadri di cui 1200 adibiti a celle frigorifere e reparti climatizzati per la stagionatura, di formaggi ma anche di salumi, che oggi raggiungono almeno duemila clienti con richieste arrivano dall’Europa e dall’America. Il formaggio di alta qualità resta comunque il simbolo della storia aziendale, l’attenzione è massima sia per la produzione d’eccellanza a livello mondiale, sia - per quanto possibile - a quella locale, frutto dell’iniziativa di un Varesotto che da anni fornisce al mercato prodotti apprezzati specie a base di latte di capra.

"Assistiamo - dicono Dante e Alberto Mantegazza - a un notevole incremento dei consumi, con la crescente diffusione della conoscenza diretta del prodotto: come nel caso dei vini, anche i formaggi (e i salumi) incontrano sempre più una clientela qualificata, che sceglie conoscendo e apprezzando le qualità". L’effetto Expo sul made in Italy a tavola garantirà certamente al settore una nuova prospettiva di sviluppo. "L’importante - sottolineano nell’azienda varesina, una ventina di dipendenti - resta la difesa della massima qualità del prodotto, con una scelta che viene compiuta sulla base di un’offerta internazionale in cui il grande formaggio italiano mantiene una posizione di eccellenza". Lo spirito a Lozza è immutato: quello del latte raccolto quasi un secolo fa nelle campagne di Caidate, lavorato con cura e passione, la stessa con cui oggi si sceglie il miglior prodotto in ogni angolo del mondo.