"L’ospedale di Saronno è strategico"

Con la creazione del mega nosocomio fra Busto Arsizio e Gallarate "riacquista importanza"

"In questa fase di post Covid prepariamo un piano per il rilancio del presidio di Saronno: chiedo aiuto a tutti, cittadini, associazioni e dipendenti partiamo dalle necessità dell’ospedale e mandiamolo alla Giunta Regionale". È l’appello che è arrivato da Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, che è stato protagonista ieri sera del debutto del percorso sulla sanità pubblica organizzata dalla Società della cura di Saronno.

Un appuntamento che ha visto il delegato regionale fare il punto su contenuti della nuova legge regionale sulla sanità sia sul fronte dell’iter con cui si è arrivati all’approvazione sia sul fronte delle criticità. Ha spaziato dal tema delle liste d’attesa fino alla cura dei cronici. Astuti non si è dimenticato dell’ospedale di Saronno e delle necessità dei saronnesi e del territorio partendo dalla necessità di un rilancio e di un potenziamento della struttura che avrebbe già dovuto arrivare. "Con l’ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate, sempre che vada in porto, l’ospedale di Saronno sarà indispensabile. Sarà cruciale come servizio al territorio ma anche come supporto al presidio più grande. Per questo nell’attesa del nuovo presidio si sarebbe dovuto potenziare e rinnovare quello di Saronno. Uno sviluppo che non abbiamo visto".

Astuti non rinuncia ad una stoccata: "Ogni tanto leggo di investimenti, di cifre ma concretamente fondi e investimenti non si vedono. È un’intollerabile presa in giro ai cittadini saronnesi. I problemi di personale e alla struttura sono rimasti anzi si sono aggravati nel periodo di covid". E ancora: "Quello di piazzale Borrella è un ospedale in difficoltà che ha bisogno di un piano di rilancio serio – ha continuato Astuti – io ne avevo lanciato uno, pre covid, che mostrava la necessità di un investimento da 50 milioni di euro. Poi, dopo le accuse arrivatemi di fare demagogia, è arrivato quello da oltre 20 milioni di euro della Regione ma i problemi del presidio sono rimasti. Fondi e soluzioni invece non se ne sono viste". Da qui la richiesta alla città di fare squadra per elaborare una nuova proposta.

Sara Giudici