ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Busto Arsizio, l’impegno di Cecilia Monoli: “Dalle mie ricerche impulso a recupero e riabilitazione fisica”

Laureata al Politecnico. Borsa di studio a Tallinn e ora impegnata negli Usa. "I miei sogni? Sono tutti in Italia".

Busto Arsizio, Cecilia lauratea al Politecnico. Borsa di studio a Tallinn e ora impegnata negli Usa. "I miei sogni? Sono tutti in Italia"

Cecilia Monoli ha 30 anni, è laureata in Ingegneria biomedica al Politecnico di Milano, dal mese di settembre 2023 è ricercatrice all’University of Utah, a Salt Lake City, negli Usa. In questi giorni è in città,una breve vacanza in famiglia, a Busto Arsizio, ma la valigia è già pronta, prima una sosta in Francia per un convegno poi di nuovo negli Usa, per rimettersi al lavoro nel laboratorio di ricerca con il suo gruppo, una decina di giovani colleghi. A Cecilia non piace la definizione, fin troppo abusata, di “cervello in fuga” , lei dopo l’esperienza americana intende tornare in Italia con un desiderio da realizzare, lavorare per il Coni e il Comitato paralimpico, mettendo a frutto il risultato delle sue ricerche che si occupano dell’analisi del movimento in condizioni particolari come ad esempio dopo traumi fisici.

La sua storia può offrire stimoli ad altri giovani che in questo momento stanno decidendo il loro futuro, "la ricerca ha bisogno di loro – dice – e non devono temere le difficoltà, si affrontano, si superano e si va avanti". Cecilia si racconta: "Ho frequentato il Liceo Scientifico Geymonat a Tradate, poi mi sono iscritta al Politecnico di Milano, al corso di Ingegneria biomedica". Dopo la laurea triennale una pausa, lavorando come commessa per un anno, ma l’intenzione, continua "era comunque di iscrivermi alla Laurea magistrale, non in Italia, però, ero interessata alle opportunità offerte da Erasmus, volevo cambiare ambiente e andare all’estero".

L’occasione arriva, nel mese di agosto 2017 Cecilia si trasferisce in Estonia, con una borsa di studio frequenta alla Tallinn University of Technology il corso di robotica con la professoressa Maarja Kruusmaa, nel laboratorio incontra un docente americano, il professor Jeffrey A. Tuhtan che si occupa di ingegneria civile e a Tallinn studia con l’utilizzo di particolari sensori il comportamento dei pesci nei pressi delle dighe. Uno studio affascinante che offre lo spunto per la sua tesi di dottorato, in collaborazione con il Politecnico di Milano, e i professori Manuela Galli e Alessandro Colombo.

Spiega la giovane ricercatrice "l’argomento è l’analisi del cammino in acqua con l’impiego di quei sensori applicati ai pesci sulle persone, un approccio innovativo", il 31 maggio di quest’anno in Estonia il dottorato, che ha valore anche in Italia. Nel frattempo Cecilia ha cercato un lavoro, sempre nell’ambito del suo settore di studi e arriva l’offerta dall’University of Utah, a Salt Lake City. Nel settembre dello scorso anno si trasferisce negli Usa ed entra a far parte del gruppo di giovani ricercatori che lavorano con il professor Peter C. Fino all’analisi del movimento umano in particolari condizioni fisiche e ambientali.

un’esperienza straordinaria – dice – all’università di Salt Lake City sto imparando il rigore e l’ordine in progetti importanti, fondamentale nel gruppo è il confronto continuo, la collaborazione con il docente, l’aspetto che più mi piace è che si lavora su progetti a lunga scadenza, quindi il risultato non è immediato, continuamente ti poni domande come lo stesso docente, l’esercizio del dubbio è un esempio ed è stimolante". Tra pochi giorni tornerà negli Usa ma il desiderio è di rientrare un domani in Italia. Conclude: "Amo ciò che sto facendo, il posto in cui mi trovo ma il mio sogno è di tornare in Italia, portare la mia esperienza qui e collaborare con il Coni e il Comitato Paralimpico per applicare i risultati delle mie ricerche sia nella riabilitazione sia nelle performance sportive".

Una sfida che, vista la caparbietà con cui ha portato avanti i suoi progetti e i suoi sogni, ha sicuramente chance di vincere e concretizzare. e non è finita qui. Cecilia ha un altro sogno, è fidanzata, tra i progetti il matrimonio, formare una famiglia, diventare mamma ma, sottolinea sorridendo "continuando a svolgere il mio lavoro di ricercatrice".