Legnano sorride ai democratici Progressisti oltre il 21% ma il primo partito resta FdI

Lega dimezzata rispetto a cinque anni fa, il presidente uscente incassa comunque il 51%. Emorragia di voti del Movimento Cinque Stelle che in città perde quasi cinquemila preferenze

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di Paolo Girotti

Fratelli d’Italia, Partito democratico, Lega a poi una frattura netta che si amplia tra i primi tre partiti più votati e il gruppone degli altri movimenti rappresentati in città, questa volta guidati, un po’ a sorpresa, dalla lista Letizia Moratti Presidente: è questo il quadro disegnato a Legnano al momento dell’apertura delle urne in occasione di una tornata elettorale dominata dall’astensionismo e che ha visto la coalizione a sostegno di Attilio Fontana superare il 51%, lasciando Majorino sotto il 36% e quella di Letizia Moratti poco oltre l’11%.

Come in tutta la Lombardia anche a Legnano Fratelli d’Italia, in termini percentuali, conferma il voto delle ultime Politiche intorno al 28%, moltiplica il risultato delle ultime Regionali (era al 4,09%) e si conferma di gran lunga il primo partito in città; il Partito democratico cittadino tiene e si attesta oltre il 21%, migliorando la percentuale delle Politiche e anche quello delle Regionali del 2018. Dietro i primi due partiti, tiene botta anche la Lega, che migliora le percentuali delle ultime Politiche ma dimezza il risultato percentuale delle regionali del 2018. Il vero vincitore oltre a Fdi, come in tutta la Regione, è dunque l’astensionismo che tocca quasi il 60%: su un totale di 47.389 voti potenzialmente disponibili, hanno votato questa volta 19.511 cittadino, vale a dire il 41,17% degli aventi diritto (9.646 uomini e 9.865 donne).

Facile il raffronto con le ultime regionali del 2018, che come noto cadevano in corrispondenza con il voto nazionale: a Legnano aveva votato il il 73,55% degli aventi diritto e quindi nelle urne erano finiti in totale 34.163 voti. Accantonando per un momento le percentuali, è utile anche considerare il numero di voti ricevuti dai diversi partiti: nel 2018 Fratelli d’Italia aveva incassato il 4,09% dei voti, vale a dire 1.239 voti singoli (alle Regionali del 2013, 1,67% in percentuale, Fdi aveva messo insieme 528 voti) che malgrado l’astensionismo in questa tornata sono diventati oltre 4.500. Tutti gli altri partiti, nel mero confronto numerico e non percentuale, perdono invece voti rispetto alla precedente tornata elettorale regionale: il Pd perde circa 2mila voti, la Lega oltre 6mila (allora 29,3%), il Movimento 5 Stelle oltre 4.500, Fi ben più di 3mila.

Un ultimo dato riguarda la profonda frattura tra i primi tre partiti in città e tutti gli altri: nessuno supera il 6% e tutti restano sotto le mille preferenze in città in un "gruppone" che in due punti percentuali racchiude Letizia Moratti Presidente, Forza Italia, Azione-Italia Viva-Calenda, M5S, Majorino Presidente-Patto Civico, Lombardia Ideale-Fontana Presidente.