LUCA SALVI
Cronaca

La Lega senza Nord: "L'indipendenza non si rottama"

La linea del Carroccio varesino alla linea dettata dal segretario Matteo Salvini

Umberto Bossi e Matteo Salvini con la bandiera indipendentista catalana

Varese, 11 novembre 2015 - Tra un anno cadrà il ventesimo anniversario della Festa dei Popoli Padani. Ma chissà se la manifestazione dell’orgoglio lumbàrd non avrà nel frattempo cambiato nome, visto che anche il concetto stesso di «Padania» e la stessa denominazione del partito potrebbero subire un giro di vite nel vocabolario del Carroccio. Lo si vedrà al prossimo congresso del partito in primavera. Nel frattempo non sono mancate le reazioni nella «culla della Lega» agli insistenti rumors – rafforzati dalle dichiarazioni del segretario federale Salvini – sulla possibile abrogazione dell’articolo 1 allo statuto (che indica come finalità «il conseguimento dell’indipendenza della Padania»).

E sulla eventuale trasformazione della Lega Nord in Lega dei Popoli. «la Lega è come la Coca Cola. Anche se cambia l’etichetta, non cambia il contenuto», è l’affermazione che sintetizza le posizioni dei segretari locali del partito più antico d’Italia in parlamento. Nessun dubbio per loro: qualsiasi rivoluzione terminologica e statuaria potesse passare al prossimo congresso, «diciamo che gli ideali non sono modificabili da alcun atto burocratico». Così Marco Pinti, segretario cittadino varesino dei lumbàrd, che non crede a un «tramonto dell’indipendentismo. Piuttosto è iniziata all’interno della Lega, Salvini in testa, una riflessione interna partecipata dal basso in netta controtendenza col dirigismo della precedente segreteria di Bossi, o, meglio, con la sua ultima fase. Al congresso si ragionerà sui contenuti per capire se l’indipendenza di può tradurre in modo diverso, rendere più attuale. Anche oltre le nostre sedi storiche. Questo devono fare gli statuti. I feticci non aiutano nessuno. Ma l’indipendentismo non si può rottamare, resta nei cuori della gente». Curiosamente l’uscita di Salvini (sull’eventuale cambio di statuto) arriva quando in Catalogna i governatori locali muovono i primi passi decisi verso la formazione di un nuovo Stato. Autonomo.

Un mito, quello catalano, che spesso ha riecheggiato alle manifestazioni leghiste. E alle finestre di piazza del Podestà spesso si sono viste le bandiere giallorosse. Sulla battaglia politica da esportare concorda il segretario provinciale Matteo Bianchi: «Gli scenari sono diversi rispetto a 20-30 anni fa – ammette – e la Lega deve occupare uno spazio politico importante anche al di fuori dei confini padani». Tuttavia l’obiettivo resta sempre quello: «Conseguire la libertà dei popoli della Lombardia, del Veneto e delle regioni del Nord», ribadisce Bianchi. Da Lega Nord a Lega dei Popoli? «Al congresso si deciderà – continua il segretario provinciale varesino – quale sarà la direzione da prendere. Ma gli obiettivi restano gli stessi, così come la nostra connotazione: autonomista, antistatalista e conservatrice. La mia prima tessera risale al 1995. La mia prima manifestazione è stata la catena umana sul Po, mosso dal grande ideale di libertà dei nostri popoli. Un ideale che continua a ispirare la nostra politica. Come me la pensano tutti i miltanti. È un po’ come la Coca Cola, che è sul mercato da un sacco di decenni. Anche se l’etichetta o la forma della bottiglia sono cambiate. Il contenuto resta sempre lo stesso».