La Lega festeggia 40 anni, manca solo Bossi. Salvini: “Lo avevo invitato”. Parola d’ordine: “Niente polemiche”

Varese, c’è tutto lo stato maggiore del partito in una gremita piazza Cacciatori delle Alpi, luogo simbolo dell'epopea leghista. Salvini cerca di rilanciare la sua segreteria e non nasconde i rimproveri del senatur: “Sono sempre consigli utili”

Varese, 14 aprile 2024 – Piazza del Podestà, a Varese, è un luogo simbolo nell'epopea leghista. Qui, nel 1986 (Matteo Salvini aveva tredici anni), Umberto Bossi non ancora senatùr inaugurò la prima sezione leghista in Italia. Dal balcone pende uno striscione che omaggia il padre fondatore, ricorda Roberto Maroni, saluta Salvini: "Capo, Bobo, Matteo, una storia di Lega". Bandiere che sventolano. Attorno al monumento ai Cacciatori delle Alpi (a Varese, nel 1859, i garibaldini le suonarono agli Austriaci) sono stati disposti uno striscione e tanti manifesti: "Splendida quarantenne. Tanti auguri Lega Lombarda".

L’affondo-rimprovero del patriarca

La Lega, nata come Lega Autonomista Lombarda, festeggia quarant'anni di vita nel segno della pacificazione interna. Anche se il giorno prima è venuto da Gemonio l'affondo-rimprovero del patriarca Bossi: serve una nuova leadership dopo che la Lega per Salvini premier ha deragliato e smarrito gli ideali originari. Parola d'ordine o tacito accordo, dal comandante in capo ai grandi nomi del partito, dai quadri intermedi ai militanti, la giornata deve essere consacrata solo a festeggiare e magari e ricucire.

Festa per i 40 anni della Lega a Varese
Festa per i 40 anni della Lega a Varese

Salvini: “Senza Bossi non saremmo qui”

Umberto Bossi, ombra che si allunga da Gemonio a Varese o convitato di pietra, è presente. "Ringrazio colui – scandisce dal palco Salvini in una piazza che si è riempita a poco a poco fino a essere gremita – che tutto ha cominciato. Senza Umberto Bossi non saremmo qui, in questa splendida giornata di sole, e milioni di italiani non parlerebbero di libertà. L'avevo invitato, avrà fatto altre scelte, va bene così". "Ringrazio – prosegue Salvini –  Roberto Maroni, che ha preso il testimone e ha guidato la Lega nei mesi più complicati. Io faccio il meglio delle mie possibilità da dieci anni, con anima, tempo e cuore e rischiando anche nel privato, pur di portare avanti i nostri ideali".

Festa della Lega a Varese
Festa della Lega a Varese

Valditara: “Basta chiusure scolastiche per feste non riconosciute”

"Questa mattina ci siamo svegliati con un brivido lungo la schiena. Saranno mesi complicati. Quando si parla di droni, missili, terza guerra mondiale... L'estremismo e il fanatismo islamico sono il pericolo per il mondo nel 2024. Credi nel Dio che vuoi, ma rimanga all'interno della tua spiritualità. Finché l'Islam non riconoscerà che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, a casa mia, è un problema. Anche le scuole italiane non possono aprire una breccia a un certo estremismo islamico. Il ministro dell'Istruzione Valditara annuncia che è in dirittura d'arrivo il provvedimento per cui non sarà più possibile chiudere una scuola in occasione di una festività non riconosciuta dallo Stato. "La Lega, e spero anche altri, ha non il diritto ma il dovere di lavorare per la pace. Bisogna essere estremamente attenti a parlare e a ricostruire percorsi di pace. Israele ha il sacrosanto diritto di difendersi ed esistere". 

Festa della Lega a Varese
Festa della Lega a Varese

Il leader dal palco: "Occorre più Italia e meno Europa”

"Dopo quarant'anni arriva l'autonomia, quarant'anni fa era un anelito solo di alcuni territori. La scelta della Lega per le elezioni europee è una scelta di autonomia e di libertà. Noi vogliamo difendere coloro che hanno una casa, un'auto, un lavoro. L'Europa ha fatto zero per l'Italia. Occorre più Italia e meno Europa. Spero il centrodestra preferisca governare con la Lega". Sul palco prendono la parola i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il segretario della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti.

Festa per i 40 anni della Lega a Varese
Festa per i 40 anni della Lega a Varese

Il monito di Giorgetti

Le parole di Giancarlo Giorgetti, ministro delle Finanze, suonano come un monito a chi vorrebbe cambiare bandiera o, più semplicemente, il conducente del treno leghista e forse anche come un richiamo al dibattito interno. "Ci sono state persone incredibili, capaci di interpretare il loro tempo e la loro gente, che ci hanno insegnato come andare su quel terreno tortuoso. Grazie ai militanti e a Bossi, a Matteo che porta avanti questa battaglia, a Maroni che non c'è più. In questi anni abbiamo capito che non dobbiamo mollare mai. Certe volte bisogna reagire, altre sopportare. Sono regole che continuo a considerare, avendo fatto il segretario della Lega Lombarda. Sono regole fatte di gerarchia e disciplina, che non devono diventare mai servilismo, sarebbe un errore". 

Festa per i 40 anni della Lega a Varese
Festa per i 40 anni della Lega a Varese

Parola d’ordine: oggi niente polemiche

Esaurita la parte ufficiale, i giornalisti circondano il segretario-vice premier-ministro. Bossi e ancora Bossi. "Nei miei trent'anni di Lega – dice Salvini – non ho mai dimenticato le telefonate diurne e notturne di Bossi, per rimproverarmi e anche per insultarmi. Mi servivano e mi servono per capire e migliorare. Mi rimproverava allora come mi rimprovera oggi". Viene seguito e incalzato passo passo da giornalisti (e dall'ombra del grande vecchio della Lega) fino al gazebo dove è pronta la torta dei quarant'anni. "A Bossi, visto che ha costruito tutto, tutto è permesso". Sì, azzarda una voce che esce da un groviglio di microfoni, registratori, penne e taccuini, questo è un problema nella Lega? "Bossi può dire quello che vuole. Sono sempre consigli utili". Polemiche al bando o da affogare nella risottata che chiude la festa. Unica lunghezza d'onda.

VARESE FESTA PER I 40 ANNI DELLA LEGA SALVINI PREMIER SOTTO LA SEDE DI PIAZZA PODESTA' CON VARI BIG DEL PARTITO
VARESE FESTA PER I 40 ANNI DELLA LEGA SALVINI PREMIER SOTTO LA SEDE DI PIAZZA PODESTA' CON VARI BIG DEL PARTITO

Fontana: “Moralmente il senatur è il nostro capo”

"Moralmente Bossi è sempre il nostro capo", dichiara Attilio Fontana, che subito sottolinea "moralmente". "Oggi è il giorno della festa e non delle polemiche", taglia corto Roberto Calderoli. Marco Bordonaro, segretario cittadino di Varese, tocca il tasto degli affetti: "La Lega è una grande famiglia e lui (Bossi, ndr) è il padre politico di tutti noi. Noi lo chiamano 'l'uomo che ci ha fatto conoscere'. Grazie a lui ci siamo noi". "Sopire, troncare, troncare, sopire", suggerisce il Conte zio il superiore dei cappuccini perché allontani lo scomodo padre Cristoforo. Ma al di là dell'eco manzoniano, c'è quello lasciato dal severo richiamo del patriarca leghista. "Condivido – dice Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera – l'analisi di Salvini: Bossi si ascolta, si rispetta e non si commenta. E non penso che Bossi si faccia influenzare da chicchessia". Ammette però che "sicuramente i disagi della base vanno ascoltati e che ci sia una questione settentrionale da riportare al centro dell'agenda è una cosa che noi nel partito diciamo da tempo e su cui discutiamo da tempo".

Festa per i 40 anni della Lega a Varese
Festa per i 40 anni della Lega a Varese

Torta e selfie per festeggiare

E non a caso Fabrizio Cecchetti insiste sulla Lombardia, sul fatto che tutti i ministri del Carroccio vengono dalla regione da cui tutto è iniziato, e che Salvini, come ministro delle Infrastrutture, ha sbloccato in Lombardia cantieri per 12 miliardi. La festa si avvia alla fine. E' andata a ruba la crostata di marmellata di albicocche preparata da Hans Anselmi, pasticciere di Luvinate, con le date 12/4 1984, 12/04 2024. In mezzo alla folla non sono moltissimi militanti, ma quelli che ci sono scandiscono "Mat-teo, Mat-teo", abbracciano il leader, lo reclamano per i selfie di prammatica. Luigi Dossena gli mostra i suoi venti album con la storia della Padania. Tutto, si direbbe, come prima