Uno studio per fare, finalmente, piena luce sulla tecnica di mummificazione elaborata quasi due secoli fa da Paolo Gorini, quello elaborato dall’Università dell’Insubria e finanziato da Fondazione Cariplo. Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Comunitaria Onlus di Lodi, la città che ospita un museo che con le oltre 200 mummie “mineralizzate“ dal grande scienziato a metà ’800. A compiere gli studi sarà il Centro di ricerca in Osteoarcheologia e paleopatologia dell’Università dell’Insubria, che investigherà sulla raccolta di circa 200 preparati che includono teste, torsi, a cui si affiancano interi corpi pietrificati.
Il progetto "Under the skin" intende indagare "sotto la pelle" di queste parti anatomiche che si sono conservate pressoché immutate per quasi duecento anni, per svelare quello che l’occhio seppur attento dell’osservatore non può acquisire. Sono infatti ancora numerosi gli aspetti irrisolti intorno alla collezione di Lodi, unica nel suo genere, e tanti sono gli interrogativi che cercano ancora risposta, come quelli sulle tecniche, solo in parte comprese, adottate nel processo di conservazione. Lo studio è guidato da Ilaria Gorini, docente di Storia della medicina dell’Università dell’Insubria.
"Questa collezione anatomica - spiega - è unica per la natura dei reperti che la costituiscono e dunque rappresenta un’interessante fonte di studio per la storia della medicina".
Partecipa allo studio anche Omar Larentis, dell’Università di Trento, coordinatore del Centro di ricerca in Osteoarcheologia e paleopatologia dell’Università dell’Insubria che fa capo al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita. Le indagini si svolgeranno all’interno degli spazi dell’antico ospedale di Lodi dove è accolta la collezione. All’analisi degli aspetti macroscopici e all’approfondimento dei caratteri biologici, seguirà l’indagine radiologica: l’impiego di strumentazione all’avanguardia consentirà l’acquisizione di immagini inedite che mostreranno quello che fino ad ora non è stato possibile vedere, ovvero le strutture interne ed il loro stato di conservazione.
Sui composti e sulle tecniche utilizzate da Paolo Gorini interverrà Laura Rampazzi, docente di Chimica analitica dell’Università dell’Insubria.