Laveno Mombello, lo storico ponte ha i mesi contati

Il sindaco: la Provincia controlli il cavalcavia costruito un secolo fa

Il ponte Boesio

Il ponte Boesio

Laveno Mombello, 30 agosto 2018 - Si va verso il possibile abbattimento dello storico cavalcavia di Laveno Mombello. Rispondendo alla nota richiesta del ministero di monitorare i cavalcavia, a seguito dei tragici fatti di cronaca relativi al crollo del viadotto autostradale di Genova del 14 agosto, anche il Comune di Laveno Mombello ha chiesto un preciso monitoraggio sullo stato di conservazione del cavalcavia lavenese.

Lo stesso sindaco Ercole Ielmini già sin dagli anni ’90 si era interessato della struttura, allora di pertinenza dell’Anas quale Strada statale 394 del Verbano. In questi giorni lo stesso Ielmini ha ribadito alla Provincia di Varese la necessità di rivedere la viabilità del centro e della zona fronte lago di Laveno. Questo, tenendo conto della prossima realizzazione del sottopasso e delle opere complementari che potranno permettere di abbandonare definitivamente l’utilizzo da parte degli automobilisti del cavalcavia Boesio.

Si tratta di un cavalcavia progettato e costruito negli anni Venti per il transito di un trenino a vapore che collegava la Ceramica Lago alle Ceramiche Ponte e Boesio. La costruzione del cavalcavia su determinata dall’esigenza di eliminare la strozzatura determinata dalla linea ferroviaria delle Nord Milano e permettere mediante un trenino (la decauville) di collegare gli stabilimenti Boesio e Ponte. Ciò rimase necessario fino al 1997. Poi la struttura passò in gestione al Comune e da questi all’Anas.

Fu proprio nel periodo in cui venne gestito dall’Anas che l’ente decise di alleggerire l’infrastruttura rifacendo il fondo stradale per aumentarne la portata. Il sindaco Ielmini chiese l’ampliamento dei marciapiedi, con la posa del parapetto all’esterno al fine di favorire il transito dei pedoni e dei disabili o dei bambini con le carrozzelle, ma tale richiesta cadde nel vuoto e ancora oggi se ne paga le conseguenze con pedoni e carrozzelle a rischio, costretti a stringersi contro il parapetto soprattutto con il transito dei pullman e dei mezzi pesanti. Assai poco rispettato è infatti il divieto di transito sopra le 8 tonnellate, vista anche la vetustà della struttura, così come il limite di velocità, fissato a 30 chilometri orari.

Poi con la scelta dell’Anas di abbandonare la 394 del Verbano (tratto Germignaga Laveno –Sesto Calende) a causa del calibro troppo stretto e ricco di strozzature, oltre che compresso fra lago e ferrovia, la strada passò di competenza della Provincia, divenendo la Sp 69. Da qui la richiesta di Ielmini alla Provincia. L’intenzione del Comune è quella di abbatterlo, ma ovviamente prima bisogna risolvere il nodo della viabilità, per un futuro arrivo della Sp 1 (ormai poco probabile in tempi brevi) e poi della costruzione del sottopasso. Da notare che sotto il cavalcavia, sul lato verso Cerro, negli anni sono state costruite strutture le cui mura alla fine sembra sorreggano anche lo stesso cavalcavia e in cui trovano spazio i magazzini della Pro loco, del Presepio sommerso, dello Sci Club Cuvignone e in gran parte della struttura e servizi del Tennis comunale.