Un tuffo nel lago di Varese a distanza di mezzo secolo

Tra una settimana il ritorno alla balneabilità d opo tre anni di risanamento L’Associazione imprenditori europei: "Ora sviluppo turistico ecosostenibile"

Il governatore Attilio Fontana a uno dei summit nell’ambito dell’Accordo quadro

Il governatore Attilio Fontana a uno dei summit nell’ambito dell’Accordo quadro.

Varese - Si avvicina sempre più la data del 2 luglio, il giorno X per il lago di Varese. Non si tratterà di un sabato estivo qualsiasi, ma del momento del ritorno alla balneabilità dello specchio d’acqua a distanza di 50 anni. Un traguardo raggiunto dopo tre anni di interventi nell’ambito dell’Aqst, l’Accordo quadro di sviluppo territoriale per il risanamento del lago di Varese, che ha visto la Regione impegnata con i Comuni e diversi enti e associazioni. A festeggiare la ritrovata balneabilità è l’Aime, Associazione imprenditori europei, che non si limita a parlare di un risultato eccellente ma delinea anche i possibili sviluppi futuri. «Crediamo che la nuova mission per l’Aqst e per gli enti territoriali – sottolinea Gianni Lucchina, segretario generale di Aime – sia dare identità e rendere esclusive alcune peculiarità di questo territorio lacuale, mettendo al centro del programma del prossimo quinquennio la realizzazione di un progetto di sviluppo turistico ecosostenibile del territorio".

L’idea delineata da Aime è quella di un programma di interventi che sappiano accrescere la competitività turistica del lago senza intaccare l’ecosistema lacuale, a partire innanzitutto dalla rigenerazione delle strutture già esistenti. Una visione che Aime aveva già presentato un anno fa, con l’illustrazione del “Progetto Lago di Varese 2023“ a firma dell’architetto e designer Giorgio Caporaso. "La balneabilità è importante – dice lo stesso Caporaso – ma da sola non porterebbe grandi benefici sulle nostre sponde, basti pensare a quanti laghi dell’area subalpina sono balneabili e già dotati di servizi turistici e di accoglienza. Anzi, se non si interviene con un progetto di rilancio turistico strutturato e globale del territorio e con una precisa visione ecosostenibile, si potrebbe anche rischiare di non centrare l’obiettivo che ci si era prefissati con il progetto iniziale di risanamento del lago".

Quindi Caporaso illustra la propria proposta per il futuro del lago. "L’idea vincente, a mio parere, è quella di puntare su un turismo sensoriale, mirando a un target sensibile a questi temi e rispettoso dell’ambiente, in modo da proporre un’offerta concorrenziale e destagionalizzata". Jenny Santi, presidente di Aime Turismo, indica invece alcuni temi prioritari su cui coinvolgere le Amministrazioni lacustri. Le proposte spaziano da servizi per i visitatori come bagni autopulenti, punti ristoro, soste di assistenza per bici ed e-bike ad altri servizi innovativi e digitali che permettano di fruire al meglio il territorio. Ma anche soluzioni di accessibilità al lago nel rispetto degli ecosistemi e la possibilità di noleggio di barche elettriche con ubicazione di colonnine per la ricarica nei principali centri rivieraschi.