La statua dei prodigi La Madonna delle Grazie sul tracciato di 400 anni fa

Sabato verrà portata in processione dalla Cascina Santa Maria in Campo alla chiesa di Castelletto di Abbiategrasso come già accadde nel 1623.

La statua dei prodigi  La Madonna delle Grazie  sul tracciato di 400 anni fa

La statua dei prodigi La Madonna delle Grazie sul tracciato di 400 anni fa

di Giovanni Chiodini

Sabato pomeriggio la statua della Madonna delle Grazie verrà portata in processione dalla Cascina Santa Maria in Campo alla chiesa di Castelletto di Abbiategrasso, rifacendo lo stesso tracciato di un paio di chilometri che percorse la prima volta, risalente a ben 400 anni fa. Si tratta di una statua in marmo di Candoglia, realizzata dagli stessi scalpellini che hanno lavorato per il Duomo di Milano.

"Nella Cascina di Santa Maria, che si trova nel territorio comunale di Albairate ma che come parrocchia dipende da quella di Castelletto, nel Seicento c’era una comunità dell’ordine religioso degli Umiliati – racconta don Piergiorgio Garavaglia, il sacerdote abbiatense oggi domiciliato a Castelletto – Accanto alla Cascina c’era una chiesetta con una statua della Madonna col Bambino. Quando l’Ordine venne soppresso, la chiesa fu abbandonata. Ma la gente del posto ha sempre avuto una devozione per questa statua, alla quale vengono attribuiti eventi prodigiosi". Accadde così che nel 1623, per poterla meglio venerare, venne portata in processione nella chiesa di Castelletto, dedicata a Sant’Antonio. E qui è rimasta per quattro secoli.

"Alcune testimonianze di questi accadimenti miracolosi sono state ritrovate e pubblicate in un opuscolo che sarà disponibile per la ricorrenza del quarto centenario della traslazione. Quella che oggi si vede nella chiesa non è la statua originaria. Nel 1989 ci fu un tentativo di furto, ma i ladri non sapevano che già da una decina d’anni la vera statua era stata sostituita da una copia.

Ora è finalmente tempo che la statua, quella vera, torni nella nicchia sull’altare maggiore predisposta proprio perché vi fosse inserita. La nicchia sarà dotata di allarmi per scongiurare manomissioni". Nei giorni successivi la statua della Madonna sarà portata nel vicino Palazzo Stampa, dove per l’occasione sarà allestita una mostra che esporrà tra gli altri reperti anche la berretta di San Carlo Borromeo, che proprio un Umiliato, Gerolamo Donato detto il Farina, tentò di uccidere sparandogli un colpo di archibugio alle spalle, senza però riuscire a colpirlo.

Poi l’ostensorio in argento in stile gotico fatto costruire in occasione del Terzo Centenario nel 1923; e infine altri documenti e paramenti sacri. Per questa ricorrenza è stata coniata una medaglia ricordo su disegno eseguito dal parrocchiano Marco Biglieri.