PAOLO GIROTTI
Cronaca

La stanza rosa funziona. Accolte in questura le vittime di violenza. E raddoppiati gli Sos

Il vice questore Ilenia Romano illustra lo spazio creato da Polizia e Soroptimist

La stanza rosa funziona. Accolte in questura le vittime di violenza. E raddoppiati gli Sos

La stanza rosa funziona. Accolte in questura le vittime di violenza. E raddoppiati gli Sos

La “Stanza tutta per sé” o “Stanza rosa” che dir si voglia, ricavata all’interno del Commissariato di Legnano per accogliere le donne vittime di violenza e inaugurata alla fine dello scorso mese di novembre, verrebbe da dire "purtroppo", ha già dimostrato tutta la sua utilità ma l’impressione è che l’emersione totale del fenomeno debba ancora manifestarsi nella sua dimensione reale: a fornire i numeri di questi primi tre mesi di utilizzo della "stanza", nata per favorire un approccio delle vittime di violenza con gli investigatori meno traumatico, è stata ieri il vice questore, Ilenia Romano. Romano, che aveva spinto perché dalla collaborazione tra Polizia di Stato e Soroptimist International Club di Busto Arsizio Ticino-Olona si arrivasse alla realizzazione di questo spazio, ha approfittato dall’occasione fornita dall’8 marzo per mettere l’accento su un fenomeno che sta manifestandosi in tutta la sua gravità. Il vice questore ha raffrontato i dati di questi ultimi tre mesi, da novembre a febbraio, con lo stesso periodo a cavallo tra il 2022 e il 2023 e relativi alla sola città di Legnano: i maltrattamenti contro familiari e conviventi sono passati da tre a quattro, mentre gli atti persecutori verificati dalla Polizia di Stato sono raddoppiati, passando da quattro a otto. Il totale dei delitti registrati, dunque, e collegati a queste tipologie ha avuto un aumento consistente e se la media dovesse rimanere questa, su base annuale si potrebbero raggiungere i 50 delitti.

A partire da questi episodi, si è poi arrivati da novembre a fine febbraio a tre denunce per maltrattamenti (nello stesso periodo dell’anno precedente era una sola) e a cinque denunce per atti persecutori (era una sola). In un solo caso si è arrivati anche all’arresto. Le informative di codice rosso sono state invece 39, una ogni due giorni e mezzo: l’informativa non è il codice rosso, che presuppone ci sia una denuncia o che si debba optare per un’azione urgente, ma consiste in una segnalazione inviata all’autorità giudiziaria che testimonia l’esistenza di un primo, potenziale segnale di disagio nei rapporti. Il dato è però significativo perché, malgrado la segnalazione sia destinata a partire anche nel caso le persone si siano solo spintonate, può talvolta essere interpretata come un primo alert di pericolo.