La produzione col freno a mano Il 42,6% delle aziende perde ordini

I dati del terzo trimestre in chiaroscuro. In flessione anche l’export e aumenta la cassa integrazione ordinaria

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Nel terzo trimestre sono in netta maggioranza le imprese che hanno dichiarato livelli di produzione in riduzione rispetto al trimestre precedente (il 51,6%); solo poco più di un terzo (il 32,3%) ha segnato una stabilità e il 16,1% un aumento. Il saldo delle risposte è così pari a -35,5 punti percentuali, mostrando un quadro di generale calo della produzione. A rilevarlo è l’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi di Confindustria Varese.

La dinamica del portafoglio ordini risulta in flessione (il saldo nelle risposte è pari a -15,6 punti percentuali), ma con una situazione fortemente diversificata tra settori: il comparto moda segnala per lo più un aumento degli ordinativi complessivi e il metalmeccanico una sostanziale eguale ripartizione tra le risposte, mentre chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono più sofferenti. Le imprese del campione che hanno segnalato una stabilità della consistenza del portafoglio ordini a fine del terzo trimestre rispetto alla fine del secondo sono pari a un terzo (30,5%), mentre prevalgono quelle che segnalano un calo (42,6%); coloro che indicano un aumento sono una minoranza (26,9%). Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è pari invece a -17,4%. Nel terzo trimestre 2022 a livello provinciale l’Inps rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 1.315.539 ore di cassa iIntegrazione o rdinaria, in calo rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (-54,4%), ma in moderato aumento rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (+15,1%). Complessivamente nel terzo trimestre dell’anno sono state autorizzate 1.480.542 ore.