LORENZO CRESPI
Cronaca

La chirurgia del futuro. Il robot in reparto. L’Urologia pediatrica fa scuola in Italia

Cresce e primeggia l’offerta del polo varesino diretto da Lilia Reali e inserito nel Dipartimento le guidato da Massimo Agosti. Primi interventi di successo a luglio, ora saranno operate tre bimbe.

La chirurgia del futuro. Il robot in reparto. L’Urologia pediatrica fa scuola in Italia

L’Urologia pediatrica di Varese è uno dei pochi centri in Italia ad avvalersi del robot chirurgico. I primi tre interventi di stenosi del giunto sono stati eseguiti con successo nel luglio scorso su adolescenti. Altre tre operazioni di chirurgia robotica sono in programma: si abbasserà l’età e aumenterà la complessità, dal momento che saranno operate tre bambine, di 6-7 anni, con malformazioni congenite complesse. Con la chirurgia robotica si va a completare l’offerta chirurgica dell’Urologia pediatrica varesina, struttura diretta da Lilia Reali e afferente al Dipartimento materno-infantile guidato da Massimo Agosti. Il team chirurgico dei tre interventi già eseguiti è stato composto da Maria Glenda Di Napoli, che ha appreso la tecnica specifica frequentando centri nazionali e internazionali dove è già consolidata, e da Federico Dehò, che vanta un’esperienza consolidata nell’utilizzo delle tecniche robotiche sui pazienti adulti. "Come nell’adulto, anche in ambito pediatrico l’urologia è stata il primo campo di sviluppo della chirurgia robotica - spiega la dottoressa di Napoli, referente per il programma di chirurgia robotica dell’Urologia pediatrica - con una importante distinzione: molto più che nell’urologia per adulti, in quella pediatrica è fondamentale selezionare accuratamente i pazienti e le tipologie di intervento in cui procedere con tecnica robotica piuttosto che con metodica laparoscopica o tradizionale". Il robot sui pazienti pediatrici è particolarmente indicato per gli interventi di pieloplastica, in caso di ostruzione o restringimento del giunto tra bacinetto renale e uretere, una malformazione congenita presente in alcuni bambini fin dalla nascita e che, se non viene trattata chirurgicamente, può comportare il danneggiamento del rene fino - all’estremo - alla sua perdita. Interventi di questo tipo sono sempre stati eseguiti con la classica tecnica "a cielo aperto", di alta precisione, ma che comporta tempi di recupero più lunghi. Il robot Da Vinci ha permesso di unire i vantaggi della tecnica a cielo aperto a quelli della tecnica laparoscopica: alta precisione, mininvasività, tempi rapidi di recupero e minor dolore post-operatorio.