Una sede troppo stretta per poter ospitare tutte le persone che chiedono aiuto e un magazzino pieno di umidità in cui gli oggetti si deteriorano. È la situazione di difficoltà logistica in cui si trovano ad operare i volontari dell’associazione La Casa del Giocattolo Solidale di Varese, che opera nella sua struttura di via Merini. Lo scorso febbraio la problematica urgente era già stata segnalata alla città, ma nulla si è mosso nel frattempo: per questo ora viene diffuso un nuovo appello affinché si trovi una soluzione.
L’associazione offre servizi di doposcuola, avvicinamento allo sport e altre attività a favore dei bambini della città in difficoltà economica. Quest’estate si sono svolti anche un campo estivo e una vacanza nella natura gratuiti. Le richieste aumentano, ma con una sede così piccola risulta difficile operare. "Non sappiamo per quanto possiamo ancora resistere in queste condizioni - si legge nell’appello - nel nostro piccolo magazzino è una lotta continua per evitare che giocattoli, materiale scolastico e articoli per l’infanzia vengano letteralmente consumati dalla muffa. Nella sede dove invece accogliamo i nostri bimbi, bella e accogliente ma anch’essa troppo piccola, è invece un continuo dover dire di no a mamme che chiedono il nostro aiuto. Il motivo di questi No? Perché non abbiamo le forze o la voglia di accogliere i loro piccoli? Perché non siamo abbastanza volontari? Assolutamente no! Solo ed esclusivamente per una questione di spazi! In pochi metri quadri è molto difficile riuscire ad aiutare tutti i bambini che ci chiedono aiuto con i compiti, che ci chiedono aiuto per imparare la nostra lingua o semplicemente per trascorrere qualche ora serena".
Eppure l’associazione svolge un importante servizio di pubblica utilità: sono centinaia i bambini che ricevono l’occorrente per riempire lo zaino in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico e che vengono accompagnati nella crescita.
"Sempre senza chiedere nulla in cambio, a nessuno - continua il messaggio della Casa del Giocattolo Solidale, che si rivolge alle istituzioni - ma così non possiamo davvero più andare avanti! Qualcuno deve aiutarci! In questa città dove sono infiniti gli immobili abbandonati, in questa città dove interi palazzi sono senza vita, non è giusto che noi dobbiamo continuare ad operare in queste condizioni! Questo è un appello ad enti e istituzioni e ai tanti amici che ci hanno accompagnato in questi anni. Aiutateci perché così noi non possiamo fare altro che alzare le braccia e arrenderci".