VALENTINA RIGANO
Cronaca

Krimisa, condanne per 130 anni

La locale Legnano-Lonate Pozzolo davanti al gup: decisa anche la confisca di quattro parcheggi e un bar

di Valentina Rigano

Stangata sulla locale dell’ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, per mano del gup del tribunale di Milano che, ieri mattina, ha emesso condanne di primo grado per oltre 130 anni relative alla tranche iniziale dell’inchiesta Krimisa, che nel luglio dello scorso anno portò a decine di arresti tra presunti affiliati al clan cirotano dei Farao-Marincola. E molti dei nomi citati ieri alla lettura del dispositivo si ritrovano nell’ordinanza di “Krimisa due”, l’indagine che solo qualche giorno fa ha portato a undici nuovi arresti. Posteggi vicini all’aeroporto di Malpensa, attività commerciali, locali e ristoranti: è qui che la ’ndrangheta attiva tra Basso Varesotto e Alto Milanese, ha cercato il più possibile di tessere la trama dei propri affari. A gestirli, secondo le varie indagini che hanno riguardato il territorio a partire da “Bad Boys”, da vent’anni è Vincenzo Rispoli, condannato a 14 anni e 8 mesi. Il presunto boss questa mattina sarà in tribunale a Busto Arsizio per rispondere dell’omicidio di Aloisio Cataldo, freddato a Legnano 12 anni fa.

Una condanna a 18 anni, la più severa, è stata comminata a uno dei suoi più stretti collaboratori, Mario Filippelli, mentre cinque anni toccheranno all’ex braccio destro di Rispoli, Emanuele De Castro, oggi collaboratore di giustizia (è lui ad aver dato il via a Krimisa 2, tra i cui arrestati figura anche Francesca Rispoli, figlia di Vincenzo). Otto gli anni di pena da scontare per Enzo Misiano, ex consigliere comunale infedele di Fratelli d’Italia, due anni e due mesi a Salvatore De Castro e dieci a Franscesco Basile, anche lui presunto uomo di spicco nel clan. Le condanne, in totale 22, variano da un minimo di un anno ad un massimo di 18 anni, con tre patteggiamenti e due assoluzioni per mancata possibilità dovuta alla riqualificazione del reato. Il gup ha inoltre disposto la confisca dei parcheggi gestiti dalla locale, tre strutture, e il 50% delle quote di un’altra rimessa, tutti localizzati in zona Ferno.

È stata inoltre disposta la confisca del bar, dove gli appartenenti al gruppo criminale erano soliti incontrarsi. Il 4 luglio del 2019 furono 400 i carabinieri impegnati nell’esecuzione di 34 ordinanze di custodia cautelare tra le province di Milano, Ancona, Aosta, Cosenza, Crotone, Firenze, Novara e Varese, tra cui quelle dei condannati ieri in Tribunale a Milano. A far partire l’inchiesta fu la denuncia di un imprenditore, intenzionato ad acquistare un terreno per costruire un parcheggio nei pressi di Malpensa che fu minacciato dalla cosca con l’obiettivo di convincerlo a rinunciare.