VALENTINA RIGANO
Cronaca

Varese, insulti omofobi al paziente: medico denunciato e sospeso

Offese gratuite durante un intervento di chirurgia plastica all’ospedale di Cittiglio. A presentare l’esposto un collega che era in sala operatoria. Anche l’Ordine apre un’indagine

La vicenda è sul tavolo del direttore generale dell’Asst Sette Laghi, Gianni Bonelli

Cittiglio (Varese), 8 luglio 2020 - Insulti omofobi durante un intervento di chirurgia plastica. A pronunciarli un chirurgo dell’ospedale di Cittiglio, in provincia di Varese. Le offese rivolte al paziente senza alcun movente sono finite in un esposto firmato da un collega del medico e spedito sul tavolo del direttore sanitario, della dirigenza Asst Sette Laghi e al Tribunale del Malato di Varese. La vicenda avrebbe avuto luogo il 25 marzo scorso, in una delle sale operatorie della struttura. Stando alla denuncia del sanitario, durante un intervento apparentemente senza alcuna problematica, il chirurgo avrebbe volgarmente apostrofato il paziente addormentato sul suo tavolo. "Ma guardate se io devo operare un frocio di m...a", le presunte parole del medico, e ancora "Non è giusto che in piena emergenza Covid si perda tempo a operare sti froci di m...a, si impegnino sale operatorie...".

Il collega che, attonito davanti a tanta violenza verbale, si trovava nella stessa stanza insieme alle infermiere, ha raccontato di aver reagito, rispondendo al chirurgo. "Mi scusi, io sono frocio, ha problemi con i froci? " , gli avrebbe detto. "Si, ho problemi, chi sei tu, vattene subito, chiamatemi il suo superiore immediatamente" avrebbe risposto il chirurgo, riuscendo a costringerlo ad uscire dalla stanza. In presenza del rimanente personale sanitario, il professionista avrebbe aggiunto: "Tutto questo è colpa di quel figlio di... del direttore generale che non ci compra lo strumentario, quel c.....ne leghista di m....! " .

Sulla base dell’esposto, l’Ordine dei medici di Varese ha avviato un procedimento interno volto a "valutare l’accaduto e accertare eventuali profili di responsabilità del medico " . Solidarietà al paziente è arrivata dall’Arcigay di Varese. "Siamo contenti che qualcuno abbia denunciato – ha detto Giovanni Boschini – del fatto che chi assiste a questi atti di omofobia non stia più zitto. Quanto accaduto rende evidente quanto fosse necessaria una legge contro le discriminazioni". Secondo l’associazione l’epiodio è "solo l’ultimo di una catena di costanti attacchi verbali e fisici alla comunità Lgbt, in questo caso anche con un riferimento alla sua sieropositività, in violazione della privacy".