Incendio a San Quirico Danni devastanti La collina resta chiusa

I sindaci di Angera e Ranco bloccano l’accesso: ci sono il pericolo di crolli e di ripresa dei focolai

I danni sono ingenti, l’incendio divampato sulla collina di San Quirico ad Angera, nella serata di venerdì 15, ha lasciato segni devastanti, in fumo 50 ettari di area boschiva. Ci vorranno anni per cancellare quelle profonde ferite, causate dalle fiamme che per due giorni hanno impegnato i vigili del fuoco, la protezione civile e i volontari dell’Associazione antincendi, supportati dall’intervento di due Canadair.

Un’oasi, il monte San Quirico, un habitat naturale meta di camminate che al momento, e lo sarà ancora a lungo, resta inaccessibile. I sindaci di Angera, Alessandro Paladini Molgora, e di Ranco, Francesco Cerutti, hanno firmato un’ordinanza con cui si vieta l’accesso per motivi di sicurezza: ci potrebbero essere ancora alberi pericolanti.

L’altro giorno è intervenuto di nuovo un elicottero per spegnere un focolaio, anche ieri dopo un sopralluogo sono intervenuti i vigili del fuoco, la situazione è continuamente monitorata, il timore è che nel sottobosco qualche piccolo focolaio possa tornare attivo. Un altro motivo di preoccupazione è rappresentato dal rischio che, con la pioggia, finiscano a valle detriti, fango e cenere, per questo motivo si stanno valutando interventi per affrontare la situazione. L’altro giorno il sindaco ha effettuato un sopralluogo con i geologi.

Continuano intanto le indagini per fare chiarezza sulle cause dell’incendio. Nel Varesotto a febbraio le fiamme avevano devastato un’ altra area boschiva a Malnate, quella del Monte Morone. Basta poco per distruggere fasce boschive che poi per essere riqualificate richiedono anni.

Rosella Formenti