PAOLO GALLIANI
Cronaca

In alto i boccali, la birra qui è da applausi

La nuova guida di Slow Food premia le eccellenze del Varesotto. Brand di altissima qualità che danno lustro all’intero territorio

di Paolo Galliani

È come con le matrioske russe: ne apri una e scopri che ne cela un’altra e poi un’altra ancora. Del resto, entrare nel mondo della birra artigianale è come addentrarsi in un oceano di storie: quelle dei tanti che hanno avuto il colpo di fulmine in giovane età, sovente misurandosi con l’arte domestica dell’homebrewering e che hanno poi deciso di fare della passione brassicola il loro mestiere. Peraltro guadagnandosi spesso i complimenti degli esperti. Come quelli che la nuova “Guida alle Birre d’Italia 2021” di Slow Food ha formalizzato per alcuni birrifici del Varesotto. Con tre impianti di produzione a capeggiare la gerarchia dei migliori, guadagnandosi il loro inserimento tra “Le Eccellenze”, ovvero tra quelli che "esprimono un’elevata qualità media su tutta la produzione".

Spicca “Extraomnes”, marchio creato a Marnate da Luigi D’Amelio, noto come “Schigi”, appassionato delle birre d’ispirazione belga, con ampio utilizzo di lieviti e spezie e prodotti molto particolari come la Straff, la Zest e la Kerst ad alta gradazione. Ma tra le pagine di Slow Food si nota una simpatia evidente per “L’Orso Verde” di Busto Arsizio, capolavoro di Cesare Gualdoni "vera e propria istituzione della scena brassicola nazionale" che ha trovato un valido complice in Andrea “Rico” Rogora, e fatto del filone anglosassone un modello vincente. Un brand innovativo destinato presto a cresce, anche grazie all’apertura di una nuova sede nell’ex-stabilimento della Coca-Cola, ma che già ora sfoggia una deliziosa birra natalizia a bassa fermentazione (la Gryla) e l’ottima Vlaander ispirata alla tradizione belga, senza comunque tralasciare la gettonatissima pils Katzenbrau e la golden ale Wabi che, tra l’altro, risulta l’unica, nel Varesotto, ad essere menzionata nella ristretta lista delle “birre slow” (eccellenti per valore organolettico e in grado di emozionare).

E gli applausi di Slow Food abbondano anche per il birrificio “Vetra” e per il suo paladino Stefano Simonelli che a Caronno Pertusella ha trovato luogo e acqua ideali per la sua produzione di qualità ispirata alle diverse tradizioni internazionali. A bilancio, 5 soci perfetti (tra gli altri, il bar tender Andrea Paci) e una linea collaudata di produzione declinata alla facile beva, come si evince dalla tag-line “Birradistrada” che fa da sua ambasciatrice, assieme all’ottima Pils, alla Saison e alla smokey rauch "DonZa" realizzata in collaborazione con Marco Meneghin di Birra Stavio. Senza scordare il capoluogo Varese, ben rappresentato, nella guida 2021, dal birrificio “50 E 50” di Elia Pina e Alberto Cataldo: la loro Danko, una porter versione baltica, è citata tra le “imperdibili” della Lombardia. Come dire: una promozione sul campo.