Con la Conferenza dei servizi svolta di recente, è stato dato il via libera al Masterplan di Malpensa, il documento che disegna lo sviluppo dello scalo entro il sedime da qui al 2035. Nei giorni scorsi Sea e Enac hanno espresso la loro soddisfazione per la conclusione dell’iter di approvazione dello sviluppo infrastrutturale che permetterà di arrivare a 40 milioni di passeggeri. Piano verso cui hanno sempre manifestato preoccupazione e contrarietà i comitati di cittadini attivi nel territorio che convive con l’aeroporto.
Sull’argomento interviene Dario Balotta, referente per il settore dei trasporti di Europa Verde: "Se fosse attuato il Masterplan di Malpensa, l’unico aeroporto al mondo sito in un parco come quello del Ticino, avrà effetti devastanti sul territorio. Il progetto appare del tutto ingiustificato e sovrastimato, visto che Malpensa ha già una capacità per movimentare fino a 50 milioni di passeggeri e un milione di tonnellate di merci". Ricorda Balotta: "Quando lo scalo è nato, si prevedeva di raggiungere 30 milioni di passeggeri già nel 2006, mentre ora galleggia sui 25 milioni, e 2 milioni di tonnellate per le merci, che invece ora si attestano sulle 700 mila. Se Malpensa, già declassato da hub a scalo point to point, per avere un ruolo deve devastare il territorio, allora diciamo “no grazie”. Gli investimenti andrebbero indirizzati alla conversione ecologica dello scalo, di mezzi e strutture e il traffico merci andrebbe in parte indirizzato sullo scalo vuoto di Montichiari. Quanto ai passeggeri, Malpensa resta uno scalo sempre scomodo e distante da raggiungere con treni in ritardo e autostrade intasate".