ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Il giallo del pusher ferito . Il coltello “insanguinato” è di uno dei militari fermati

Gli indagati per tentato omicidio oggi saranno sentiti dal gip in sede di convalida "Il mio assistito - ha detto il legale - è intervenuto per difendere il collega aggredito".

Il giallo del pusher ferito . Il coltello “insanguinato” è di uno dei militari fermati

Il giallo del pusher ferito . Il coltello “insanguinato” è di uno dei militari fermati

Sono in carcere uno a Varese, l’altro a Busto Arsizio, i due carabinieri, arrestati nel pomeriggio di sabato con l’accusa di tentato omicidio, dopo l’accoltellamento di un extracomunitario, all’addome, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, in una zona boschiva nota per lo spaccio, in via Rosselli a Castiglione Olona. Lo straniero che non sarebbe ancora stato identificato, è ricoverato all’ospedale di Circolo a Varese, dove ha subito due interventi chirurgici, la prognosi resta riservata. Una vicenda sulla quale c’è assoluto riserbo e aspetti importanti su cui fare chiarezza. Oggi entrambi gli indagati, uno in forza alla compagnia di Luino, l’altro alla stazione di Malnate, saranno sentiti dal gip in sede di convalida e forse potrebbero fornire chiarimenti fondamentali, a cominciare dal motivo per cui fuori servizio e senza alcun ordine che giustificasse la loro presenza nei boschi della droga, si trovassero invece in quella zona a Castiglione Olona. Ieri uno dei due arrestati ha incontrato il suo legale, l’avvocato Fabio Fiore, secondo la sua versione dei fatti sarebbe intervenuto per difendere il collega aggredito nel bosco. L’extracomunitario è stato ferito con un coltello, l’arma è stata sequestrata, appartiene ad uno dei militari, accusati del tentato omicidio.

La vittima, secondo quanto riferito in una nota dalla Procura varesina "sarebbe entrata in contatto con i militari e a seguito di una colluttazione si sarebbe verificato l’episodio violento, i cui contorni sono tuttora al vaglio della Procura della Repubblica". Nel frattempo, l’Arma ha sospeso dal servizio i militari tratti in stato di fermo. Il comunicato della Procura conferma la fiducia nell’operato dell’Arma: "Quanto accaduto non inficia l’ottimo lavoro svolto dall’Arma nel contenimento del fenomeno dello spaccio nei boschi e l’incessante lavoro sviluppato dai Carabinieri e dagli Squadroni Cacciatori impiegati da oltre un anno nella Provincia di Varese".

Lo scorso anno indagato per la morte di un marocchino di 34 anni, ucciso il 10 febbraio 2023 nei boschi dello spaccio nella zona di Castelveccana, un sottoufficiale dei Carabinieri, in forza alla compagnia di Luino, che avrebbe sparato durante un blitz antidroga.