
L’edificio del Cinquecento è interessato da lavori di restauro iniziati a luglio Lo storico palazzo sarà trasformato in edilizia sociale
Casa Canavesi Bossi è a rischio crolli. L’allarme è scattato per lo storico edificio nel cuore del centro cittadino, noto come il Conventino di via Matteotti. È stato subito fermato il cantiere per la ristrutturazione, avviato qualche mese fa, in attesa dei sopralluoghi dei tecnici per verificare la situazione. Chiuso alla circolazione il tratto della via interessata dai lavori, con disagi per le attività commerciali presenti e per il traffico, con modifiche alla viabilità nella zona. Un immobile sempre più fatiscente, tanto che non sono mancate in passato iniziative tra petizioni e raccolte di firme per il suo recupero: nel 2010 oltre 2.000 cittadini sottoscrissero l’appello per salvarlo. Nulla si mosse, nonostante uno studio del Politecnico di Milano e una tesi di laurea. Nel frattempo ad avanzare è stato il degrado e alcuni crolli, a confermare lo stato precario dell’edificio, che risale al Cinquecento. Casa Canavesi Bossi sembrava destinata a non avere futuro. Invece, a cambiarne le sorti è stata l’opportunità, colta dall’amministrazione che ne è proprietaria e arrivata con i fondi del Pnrr, 6,4 milioni di euro per il completo recupero. A luglio la Giunta ha dato l’ok al progetto definitivo/esecutivo della riqualificazione del Conventino, destinando gli spazi ad alloggi sociali e attività commerciali. Un passo importante per rilanciare via Matteotti, una delle strade storiche del centro cittadino, un tempo un susseguirsi di negozi e botteghe artigiane, oggi invece pieno di saracinesche abbassate.
Nei giorni scorsi, lo stop al cantiere per il rischio crolli: i lavori riprenderanno dopo le opportune verifiche tecniche. "Chiediamo chiarimenti all’amministrazione – commenta Paolo Pedotti, consigliere comunale e segretario cittadino del Pd –. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione: vogliamo capire se da parte della Giunta ci sia la volontà di andare avanti. Se si accumulano ritardi, il rischio è di non riuscire a rispettare la scadenza del marzo 2026 per il termine dei lavori finanziati con il Pnrr. Purtroppo il Conventino paga le conseguenze di decenni in cui è stato completamente dimenticato e le condizioni erano decisamente migliori per intervenire. L’ultima speranza è in questo progetto di recupero, ammesso che il cantiere possa riprendere".