
di Lorenzo Crespi
La dacia di Villa Baragiola si apre ufficialmente alla città, con le attività che possono finalmente entrare a pieno regime in seguito alla pandemia. La struttura, situata nell’area verde di Masnago, ospita da un anno e mezzo il Centro geofisico prealpino e la Protezione civile del Comune di Varese, ma di fatto non ha mai potuto aprirsi ai varesini a causa delle restrizioni dovute al Covid. Ora si entra nel vivo dell’attività, con la missione didattica e divulgativa che si affiancherà a quella scientifica. Un incontro con la stampa ha permesso di fare il punto e illustrare gli spazi dell’edificio: presenti proprio i padroni di casa, a partire dal presidente della Società astronomica Schiaparelli Luca Guido Molinari.
"Dopo il trasloco dalla nostra vecchia sede, avvenuto a gennaio 2020 – racconta – il Covid ha rallentato tutto e solo da quest’estate abbiamo ripreso lentamente l’aspetto didattico". Il Centro geofisico prealpino è da sempre un luogo rivolto alla città, come voleva il suo fondatore Salvatore Furia. Un rapporto stretto che ora si può riallacciare: gli spazi della dacia accoglieranno scolaresche e gruppi di varesini che potranno scoprire da vicino come avvengono le previsioni meteo e le altre attività svolte in loco. All’esterno della sede si potranno ammirare le complesse strumentazioni utilizzate per analizzare i fenomeni meteorologici. Tra queste figurano il termoigrometro, per rilevare la temperatura ed il tasso di umidità dell’ambiente; un pluviometro, per misurare in millimetri la quantità di acqua precipitata; il nuovo disdrometro, che permette di effettuare analisi approfondite delle precipitazioni; la vasca evaporimetrica, per misurare l’evaporazione dell’acqua causata dall’effetto della temperatura superficiale. Quindi gli strumenti storici utilizzati per le misurazioni dal 1967 ad oggi. All’interno si può visitare la Sala Furia, che ripercorrerà la storia della società astronomica e ospita al momento un telescopio che sarà installato in Namibia per effettuare osservazioni del cielo australe tramite un comando da remoto.
Quindi la sala più importante, ovvero l’area operativa dedicata alle previsioni meteo e alla sismologia. Qui arrivano i dati e le immagini real time da tutto il mondo che vengono analizzate grazie ad un modello matematico, mentre un sismogramma riceve i dati del sismografo digitale situato al Campo dei Fiori, in grado di captare sismi da tutti i continenti. Al piano superiore ha invece sede la Protezione civile, con spazi per uffici, un’area riunioni comune particolarmente utile in caso di emergenze da coordinare dovute a fenomeni avversi e una sala che diventerà un centro multimediale dedicato all’onorevole Giuseppe Zamberletti, il padre della Protezione civile. "Si realizza così il grande sogno di Salvatore Furia e Giuseppe Zamberletti, cioè quello di unire nello stesso luogo le due realtà – commenta il sindaco di Varese Davide Galimberti – una sinergia importante per la ricerca e la tutela del territorio".