I due cortei opposti. Tensioni a distanza

Antifascisti e missini ogni anno il 5 novembre in piazza a Pavia

I due cortei opposti. Tensioni a distanza
I due cortei opposti. Tensioni a distanza

Tensioni a debita distanza. Nel centro storico pavese, blindato dalle forze dell’ordine già dal primo pomeriggio, il corteo antifascista partito dal Tribunale un po’ in ritardo dopo le 18, con circa 400 partecipanti, è arrivato al Ponte Coperto poco dopo le 19, proprio quando dall’altra parte del fiume, in Borgo Ticino, l’associazione Recordari teneva la consueta commemorazione del missino Emanuele Zilli, 25enne morto 50 anni fa per un incidente in motorino che non ha mai convinto i militanti. Le opposte fazioni sono rimaste separate dal fiume, con il Ponte Coperto chiuso al traffico già dalle 17.30 e fino alle 22, come tutto il Borgo Ticino nelle strade coinvolte dal corteo della destra, composto da 150 persone. Da via 25 Aprile, che costeggia il Ticino sul lato borghigiano, la manifestazione dell’estrema destra si è mossa verso via Scapolla, a lato di piazzale Ghinaglia, per deporre una corona al cippo in ricordo di Zilli.

E come ogni anno il 5 novembre a Pavia diventa un momento di scontro simbolico, con la Rete antifascista che protesta contro i"rigurgiti fascisti". Non sono mancati cori contro "Israele fascista, Stato terrorista" e "Netanyahu assassino". Poi la Rete antifascista si è rivolta ancora contro il questore per le limitazioni alla libertà di manifestazione già denunciate per altri recenti episodi in città.

Stefano Zanette