Caso Uva: interrogazione in parlamento, 'la sentenza è un pericoloso precedente'

Il senatore del Pd Luigi Manconi punta il dito contro le motivazioni con cui la Corte d'Assise di Varese ha assolto carabinieri e poliziotti

Giuseppe Uva

Giuseppe Uva

Varese, 29 luglio 2016 - Si apre un nuovo capitolo nel caso giudiziario con al centro la morte di Giuseppe Uva, l'operaio deceduto nel giugno del 2008 all'ospedale di Circolo di Varese dopo aver trascorso parte della notte nella caserma dei carabinieri, che lo avevano bloccato ubriaco per strada.

Il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama, ha presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri della Giustizia, degli Interni e della Difesa sulle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise di Varese aveva assolto carabinieri e  poliziotti accusati di omicidio preterintenzionale, arresto illegale e altri reati. Secondo i familiari, che si erano costituiti parti civili nel processo, Uva avrebbe subito violenze in caserma. "Le mie perplessità - spiega Manconi - sono state confermate: da quanto si legge nelle motivazioni, i carabinieri hanno commesso un sequestro di persona (un fermo illegale) ai danni di Giuseppe Uva, ma il loro comportamento è scusabile, perché sarebbero incappati in un errore di valutazione". Secondo Manconi, è "inutile dire che questa sentenza, se confermata nei prossimi gradi di giudizio, creerebbe un pericoloso precedente, attraverso cui le forze di polizia sarebbero autorizzate a derogare ai dettati costituzionali, prima ancora che dalle leggi presenti nel nostro ordinamento, che tutelano la libertà personale come un bene prezioso, ovvero un diritto fondamentale e inviolabile di tutti i cittadini".