ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Gallarate, la cena negata ai sinti. Il Comune rigetta l’accusa: "Noi sin troppo generosi"

Scontri con Somma Lombardo

Il campo sinti di Gallarate

Il campo sinti di Gallarate

Gallarate (Varese), 6 dicembre 2018 - È scontro aperto sulla cena per i sinti all’albergo di Somma Lombardo che li accoglie dopo lo sgombero deciso dal Comune di Gallarate e il loro allontanamento dal campo in via Lazzaretto. Secondo il legale dei sinti, l’avvocato Pietro Romano, il sindaco Andrea Cassani non ha rispettato l’impegno indicato nell’accordo con la struttura alberghiera che prevede, oltre al pernottamento e alla colazione, anche la cena. «Non è compresa – ha replicato ieri il sindaco – l’ho detto da subito: già domenica mattina il dirigente comunale aveva comunicato per telefono all’albergo che la cena non doveva essere servita». Per i minori (29) e gli anziani (3), ricorda Cassani, il Comune mette a disposizione i buoni pasto, mentre «per il pranzo tutti possono rivolgersi alla mensa del buon samaritano, i cui pasti sono forniti dal Comune, i ragazzi che vanno a scuola possono invece usufruire della mensa».

Il Comune, continua Cassani, «si sta mostrando generoso con le famiglie sinti: per 30 giorni, a spese dell’amministrazione e dunque dei gallaratesi sono accolti in albergo, ma in questi 30 giorni, sia chiaro, devono trovarsi una sistemazione, dal 30 dicembre non saranno più trattati diversamente dagli altri cittadini gallaratesi». Il sindaco, tornando sullo sgombero, precisa: «Abbiamo dato loro la possibilità di partecipare al bando per gli alloggi popolari, solo una famiglia ha presentato la domanda, cosa dobbiamo fare di più? Vogliono vivere nelle casette mobili e nelle roulotte, lo facciano in un’altra area, non a Gallarate. Vogliono restare qui? Affittino o acquistino un alloggio».

Cassani ribadisce che la situazione in via Lazzaretto non era più tollerabile: «Da oltre 9 anni vivevano nell’illegalità, non pagavano utenze e c’erano allacciamenti abusivi; per il Comune, tra spese dirette e mancati introiti, sono costati 300mila euro, non c’è persecuzione nei loro confronti, ma la volontà di ripristinare la legalità, lo dobbiamo ai gallaratesi onesti». L’avvocato dei sinti Pietro Romano ha annunciato che presenterà una denuncia nei confronti del sindaco che ha negato la cena, «per maltrattamenti di minori e mancato rispetto della Convenzione di New York che tutela i diritti dell’infanzia». Per lunedì Marcello Zuinisi, dell’Associazione nazione Rom, annuncia una manifestazione permanente a Gallarate, contro il mancato rispetto da parte del sindaco degli accordi presi la scorsa settimana nella riunione in Prefettura. Nell’albergo, ieri, situazione tranquilla: per il pasto serale i sinti si sono arrangiati.