"Era il poeta del meteo". Varese e il ricordo di Furia

A 10 anni dalla scomparsa il fondatore del Centro Geofisico resta un esempio. Dalle battaglie ambientali alla divulgazione, "gli dobbiamo riconoscenza"

Salvatore Furia

Salvatore Furia

Varese, 13 agosto 2020 - Dieci anni senza Salvatore Furia. Il 12 agosto del 2010 se ne andava il fondatore dell’Osservatorio del Campo dei Fiori, siciliano di nascita ma varesino d’adozione. Un uomo che ha fatto tanto per la città, gettando le basi di molti progetti che proseguono tuttora. A un decennio esatto dalla sua scomparsa nella giornata di ieri lo hanno voluto ricordare proprio i suoi eredi professionali, le persone chiamate a portare avanti il lavoro da lui iniziato.

È un lungo messaggio quello che Luca Guido Molinari, presidente della Società astronomica Schiaparelli, ha voluto dedicare all’indimenticato professore, ricordandone l’indole sempre attiva. «Non credo che tu abbia mai dormito, tanto fitte erano le tue agende di incontri, lavori da fare, e le ore da dedicare allo studio». Furia non era tipo da restare con le mani in mano, e quelle mani non aveva certo paura di sporcarsele. «Nelle sere degli anni 1968/69 – continua il ricordo – eri al Campo dei Fiori col martello pneumatico per fare i fori e far brillare oltre duecento mine. L’osservatorio aveva bisogno di una strada, e fu realizzata col lavoro dei giovani della Schiaparelli, guidati dal minatore e muratore Furia». 

A lui si devono poi tante battaglie per il territorio varesino, come ricorda Paolo Valisa, meteorologo del Centro Geofisico Prealpino. «Ad esempio quella per la creazione del Parco del Campo dei Fiori: fu molto difficile, perché negli anni Settanta, epoca di edificazione selvaggia, era un’idea molto impopolare».  Dal punto di vista professionale Valisa lo ricorda come un grande maestro, un uomo che non dava ordini ma contribuiva in prima persona insieme ai suoi collaboratori. «È stato anche un grande comunicatore – aggiunge – al di fuori della provincia il grande pubblico lo conosce come il poeta del meteo». 

A omaggiarlo è anche il vicesindaco di Varese Daniele Zanzi. «Da dieci anni sei volato tra le tue stelle, ti ricordiamo sempre con affetto, stima e riconoscenza». In sua memoria si terrà quest’autunno una nuova edizione del Premio Ecologia Città di Varese Salvatore Furia. Un riconoscimento che era stato ideato e voluto dallo stesso professore nel 1973. Fino al 1992 il premio è stato conferito a personalità ed enti del mondo scientifico e accademico. Nel 2017 il Comune ha voluto riportare in vita il premio, dedicandolo proprio a Furia. La cerimonia di consegna si terrà il 21 novembre. In questa fase si stanno analizzando le candidature: in lizza ci sono nomi importanti che si sono distinti in Italia e all’estero nel campo della divulgazione della scienza.