IVAN ALBARELLI
Cronaca

Farmaci, contratto sciolto: taglio shock sugli stipendi. Protesta dei lavoratori ex Papalini e Sistema Log

Il cambio di fornitore ha causato la riduzione di un terzo della paga dei lavoratori. I sindacati: “Inaccettabile modificare gli accordi in chiave peggiorativa”. presidio davanti all’ospedale

Ospedal Circolo di Varese

Ospedal Circolo di Varese

Varese – L’azienda che si occupa della distribuzione dei farmaci negli ospedali della Asst Sette Laghi cede il passo a un’altra realtà che arriva dal Lazio, e quest’ultima anziché confermare i contratti in essere decide di rivederli al ribasso. A farne le spese i quaranta lavoratori di due realtà del settore, la Papalini e la Sistema Log fino ad oggi operative per conto dell’Azienda sociosanitaria territoriale.

La prima, la Papalini, è incaricata del trasporto con i furgoncini dei farmaci nei presìdi ospedalieri dell’Alto Varesotto – Del Ponte e Circolo di Varese (nella foto), Cittiglio, Tradate e Luino – la seconda della gestione del deposito dei farmaci che si trova attualmente al Circolo.

“Tutto nasce dalla decisione consensuale di Asst Sette Laghi, da una parte, e di Papalini e Sistema Log dall’altra, di sciogliere prima della sua scadenza il contratto in essere che legava le parti – racconta Livio Muratore, segretario generale di Cgil Filcams, sindacato che sta seguendo da vicino la situazione dei lavoratori –. Con ogni probabilità la scelta di Papalini e Sistema Log di uscire di scena è dettata dal fatto che questo appalto, frutto di un bando di Asst Sette Laghi al ribasso, fosse per entrambe ben poco redditizio”.

A Papalini e Sistema Log subentra dunque la Demax di Pomezia, in provincia di Roma, che stoccherà i farmaci in un suo deposito a Solbiate Arno, più grande di quello che c’è ora al Circolo. Ciò che lavoratori e forze sindacali si sarebbero aspettati è che la Demax avrebbe rispettato in pieno contratti e stipendi già sottoscritti.

Arriva invece la doccia fredda: Demax comunica ai quaranta dipendenti in uscita che li riassumerà, com’è del resto previsto, ma con una riduzione di un terzo delle ore di lavoro settimanali. Chi aveva un contratto a tempo pieno di 40 ore, se lo vedrà ridotto a 30; chi era titolare di part time da 30 a 20 ore. Ovviamente con una conseguente riduzione di stipendio. “Per i full time significherà prendere meno di mille euro – sottolinea Muratore – per i part time 600 euro o poco più”. E tutto questo a partire dal 1° febbraio, quando Demax subentrerà ufficialmente, due anni prima della scadenza naturale dell’appalto.

“Tutto questo non è accettabile perché contravviene a leggi e norme in vigore: chi subentra in un appalto non può modificare i contratti in essere, tanto meno in chiave peggiorativa nei confronti di lavoratori che, nella migliore delle ipotesi, hanno stipendi oggi da poco più di mille euro. Per questo abbiamo chiesto anche la convocazione dell’Ispettorato del Lavoro”.

I quaranta lavoratori sono stati invitati dal sindacato a non firmare alcun contratto. Mentre un presidio di protesta e di sensibilizzazione è già stato organizzato per domani. La mobilitazione si terrà dalle 15,30 alle 17 circa davanti all’ingresso di via Guicciardini dell’ospedale varesino di Circolo.