SILVIA VIGNATI
Cronaca

“Enigma shock“ al via lo studio contro gli infarti

Sono oltre 5mila le persone che in Italia ogni anno sono colpite da shock cardiogeno, vittime cioè di infarto, aritmia...

Sono oltre 5mila le persone che in Italia ogni anno sono colpite da shock cardiogeno, vittime cioè di infarto, aritmia...

Sono oltre 5mila le persone che in Italia ogni anno sono colpite da shock cardiogeno, vittime cioè di infarto, aritmia...

Sono oltre 5mila le persone che in Italia ogni anno sono colpite da shock cardiogeno, vittime cioè di infarto, aritmia o altre patologie cardiache che rallentano o bloccano il cuore. È quanto emerge dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri-Anmco: una situazione trattata in maniera difforme sul territorio italiano, senza ancora uno standard di procedure e terapie adottato da tutti gli ospedali. Per rispondere a questa esigenza, la Fondazione don Gnocchi coordina il progetto “Enigma-Shock“, che ha l’obiettivo di confrontare e integrare i percorsi di cura che hanno registrato il recupero più significativo. Coinvolti nello studio oltre 2mila persone: i primi risultati saranno disponibili a fine 2026.

Il progetto è in collaborazione con l’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano, l’azienda ospedaliera nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, l’azienda Brotzu di Cagliari, l’azienda ospedaliero universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e la Liuc Business School di Castellanza. "Il nostro contributo sarà effettuare un processo di valutazione economico-organizzativa, che comporta una validazione delle migliori pratiche, ai fini di poter esportare solo i modelli virtuosi in tutta Italia - spiega Emanuela Foglia, ricercatrice della scuola di Ingegneria industriale dell’Ateneo (in foto) -. Oggi il problema è trovare percorsi di cura omogenei, perché variano da regione a regione". "Il lavoro di analisi organizzativa consentirà di orientare al meglio l’uso dei fondi del sistema sanitario, garantendo una gestione efficiente e sostenibile", afferma Nuccia Morici, coordinatrice del progetto. S.V.