Ecco lo studio: in intensiva 64% di non vaccinati

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Arriva da Varese uno studio sui dati Covid che mostra l’impatto della campagna vaccinale sulla diffusione della pandemia. Un’analisi che porta la firma del consigliere regionale varesino Samuele Astuti (foto). Fin dalla prima ondata all’inizio del 2020 l’esponente del Partito Democratico ha seguito l’avanzata del coronavirus con report e approfondimenti periodici. Ora Astuti ha realizzato un nuovo studio, che prende in esame i dati nazionali dell’Iss sull’andamento della pandemia tra fine 2021 e inizio 2022. Il periodo di riferimento è quello tra il 17 dicembre e il 16 gennaio per i casi positivi, tra il 26 novembre e il 26 dicembre per i decessi e tra il 3 dicembre e il 2 gennaio per ricoveri in ospedale e in terapia intensiva.

La prima parte è un’analisi della situazione attuale, da cui emerge come i non vaccinati pur rappresentando solo l’11,47% della popolazione costituiscono il 64,42% dei ricoverati in terapia intensiva e il 47,41% dei deceduti. Quindi Astuti mette a confronto quattro diversi parametri (casi positivi, ricoverati con sintomi, ricoverati in terapia intensiva e decessi) con tre differenti scenari: la situazione effettiva, la stima nel caso in cui nessuno si fosse vaccinato e infine come sarebbe andata se tutti si fossero sottoposti al vaccino. Il divario tra i tre scenari è notevole, in particolare per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva, parametro per cui si osserva la forbice più ampia. I 2.417 ricoveri attuali sarebbero potuti diventare oltre 13.500 senza vaccinazioni, oppure solo 372 con tutta la popolazione vaccinata. Altro dato significativo quello relativo ai decessi, che sono stati 3.742 tra fine novembre e fine dicembre 2021. Il numero sarebbe potuto salire fino a oltre 15mila morti senza la campagna vaccinale, oppure scendere a 816 decessi con la copertura completa.

Lorenzo Crespi