Do.Ra. organizza il Capodanno nazista, choc e sdegno dell’Anpi

Nella locandina dell’evento del gruppo di ultradestra quattro SS che brindano

L’immagine scelta dal gruppo varesino di estrema destra, Do.Ra. (Comunità militante dei Dodici Raggi) per celebrare nella sua sede di Azzate il capodanno è inquietante: in primo piano quattro SS che brindano. Un’immagine che ha suscitato indignazione nelle associazioni antifasciste che chiedono provvedimenti. Il presidente dell’Associazione nazionale partigiani di Milano e Lombardia Roberto Cenati ha diffuso un comunicato nel quale segnala la gravità della vicenda. Si legge :" I nazisti di Do. Ra., protagonisti di sistematiche violenze, intimidazioni, minacce, rivolte tra l’altro in modo continuativo nei confronti del giornalista Paolo Berizzi, dalla loro nuova sede di Azzate in provincia di Varese hanno deciso di celebrare il capodanno con una locandina raffigurante quattro SS che brindano con una bottiglia". Quindi ricorda: "Recentemente i nazisti della Comunità dei Dodici Raggi avevano esposto uno striscione oltraggioso sul Monte San Martino, dove si era svolta dal 13 al 15 novembre 1943 la prima battaglia contro l’occupazione nazifascista". Azioni "di fronte alle quali – prosegue Cenati – ci chiediamo con profonda preoccupazione quali siano le ragioni per le quali da parte della magistratura e delle pubbliche autorità non si sia ancora provveduto a sciogliere questa pericolosa setta che, fra l’altro, inneggia alla lotta armata e che si contrappone ai principi della nostra Carta Costituzionale e alle leggi Scelba e Mancino".

Il 27 dicembre di quest’anno ricorreva il 75° anniversario della promulgazione della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, per il Presidente dell’Anpi Cenati " Il modo più significativo per celebrare questa importante ricorrenza sarebbe quello di mettere in atto le necessarie misure per sciogliere la setta nazista dei Do.Ra che offende la Memoria di coloro che furono perseguitati per la sola colpa di essere nati e di quanti si opposero alle nefandezze del nazifascismo". R.F.