
Lavinia Limido 37 anni sfregiata dall’ex marito Marco Manfrinati a destra Il pm ha comunicato la chiusura delle indagini
Chiuse le indagini su Marco Manfrinati in carcere dal maggio dello scorso anno per l’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido, 71 anni, assassinato con decine di fendenti e il tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido, 38 anni, aggredita fuori dall’ufficio dell’azienda di famiglia, in via Menotti a Varese, colpita con almeno 18 coltellate al volto e alla gola. Per le gravi ferite riportate la giovane donna ha dovuto subire diversi interventi di ricostruzione maxillo - facciale.
Il pubblico ministero di Varese ha notificato la chiusura delle indagini, Manfrinati assistito dall’avvocato Fabrizio Busignani, ha ora 20 giorni di tempo per depositare le memorie difensive o chiedere di essere sentito dal pm. La procura di Varese si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. L’imputato, in sede di udienza preliminare, potrebbe chiedere di essere ammesso al rito abbreviato. Al quarantenne ex avvocato di Busto Arsizio il pm ha contestato le aggravanti della crudeltà, del legame di parentela e della minorata difesa in relazione all’omicidio di Fabio Limido, che intervenne per salvare la figlia, e della premeditazione, della crudeltà e dell’aver agito nei confronti del coniuge per quanto riguarda il tentato omicidio della ex moglie. Il quarantenne risponde anche di aver violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie e ai familiari della donna e di porto abusivo di coltello. Manfrinati è già a processo con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e dell’ex suocera Marta Criscuolo, la prossima udienza in calendario il 29 gennaio in tribunale a Varese. Nell’udienza di novembre è emersa dalle testimonianze in aula la tensione in cui la famiglia Limido viveva, dopo che Lavinia aveva lasciato il marito, tutti terrorizzati da Manfrinati, per le minacce e i comportamenti, nel timore che potesse accadere qualcosa di terribile.
Tra le testimonianze quelle della nonna materna e dell’amica di Lavinia che per 20 giorni l’aveva ospitata dopo che la giovane donna era scappata con il figlio. Ad un’altra amica Lavinia aveva raccontato delle minacce di morte ricevute dall’ex marito. Il 6 maggio dello scorso anno la tragedia: Fabio Limido, ucciso a coltellate dall’ex genero, intervenuto per salvare la figlia, Lavinia viva per miracolo, grazie al gesto d’amore coraggioso del padre.