ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Spacciava hashish ed ecstasy a Varese: daspo urbano al pusher

Il Questore di Varese ha notificato all’uomo il divieto di stazionamento nella piazza Repubblica e nell’area circostante per un periodo di due anni

Controlli della polizia a Varese

Controlli della polizia a Varese

Varese – Daspo urbano per un noto pusher extracomunitario: il Questore di Varese ha notificato all’uomo il divieto di stazionamento nella piazza Repubblica e nell’area circostante, inoltre divieto di accesso a tutti i locali pubblici presenti nel centro cittadino per un periodo di due anni. La Polizia di Stato di Varese sta attuando un piano di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nella centrale piazza della Repubblica.

Con il decreto Roccella è stata introdotta un’ulteriore misura di prevenzione interdittiva che il Questore può applicare nei confronti dei soggetti responsabili di attività di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico. 

La Squadra Volanti della Questura è intervenuta più volte per interrompere l’azione di un noto pusher extracomunitario, che aveva determinato il suo centro d’affari proprio nella piazza, alle spalle della sede universitaria Insubria e del centro commerciale “Le Corti”. Era noto che, nei pressi del monumento, si poteva acquistare anche in pieno giorno dosi di hashish e ecstasy essendo lui il punto di rifornimento sicuro a cui si rivolgevano i consumatori abituali di stupefacenti della zona.  

L’uomo, gravato da numerosi precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti, è stato sorpreso più volte dagli operatori della Volante mentre cedeva dosi di sostanza stupefacente che occultava all’interno di un cestino della spazzatura nei pressi della piazza, per poi darsi precipitosamente alla fuga anche a bordo di un monopattino elettrico. L’altro giorno il provvedimento del Questore. Qualsiasi violazione comporterà la pena della reclusione da uno a tre anni e la multa da 10.000 a 24.000 euro.