PAOLO GIROTTI
Cronaca

Dalla parte delle donne “Casa di accoglienza”. Tredici vittime aiutate a progettare il futuro

Il bilancio del percorso temporaneo a sette mesi dall’avvio . Obiettivo primario portare all’indipendenza la persona accolta. .

Dalla parte delle donne “Casa di accoglienza”. Tredici vittime aiutate a progettare il futuro
Dalla parte delle donne “Casa di accoglienza”. Tredici vittime aiutate a progettare il futuro

Un percorso di accoglienza temporaneo, successivo a quello del pronto intervento e che ha come obiettivo primario quello di portare gradualmente all’indipendenza la persona accolta: è questo lo scopo della Casa di seconda accoglienza dedicata alle donne vittime di violenza, aperta nel maggio del 2022 a Legnano e che, al 31 ottobre dell’anno in corso, ha accolto 13 donne e 6 minori nei suoi spazi. A spiegare il lavoro fatto sino a questo momento è stata la responsabile del centro per conto della Fondazione Somaschi, Costanza Bargellini, intervenuta in occasione delle iniziative che il Comune di legnano ha organizzato per la Giornata contro la violenza sulle donne. Come noto la casa di accoglienza di secondo livello che ha trovato spazio a Legnano è collocata in una villa sequestrata alla criminalità organizzata e poi rimessa in circolo virtuoso attraverso l’interesse manifestato dal Comune di Legnano. Nella villa, ristrutturata e recuperata dopo un periodo di abbandono, sono state ricavate quattro camere, una delle quali destinata a madri con figli, oltre a servizi e spazi comuni: "Declinare il servizio di seconda accoglienza – ha spiegato Bargellini – significa garantire alle nostre ospiti un’accoglienza abitativa temporanea con un presidio educativo in grado di costruire un percorso di consolidamento delle autonomie. Le donne . spesso volte sole, ma talvolta anche con figli - arrivano da altre strutture di pronto intervento e si trovano in una situazione non più a rischio". Per ogni ospite viene costruito, dunque, un progetto personalizzato che passa, con l’affiancamento di un operatore sociale, dall’orientamento ai servizi del territorio al supporto per il disbrigo delle pratiche quotidiane, per arrivare all’orientamento formativo e lavorativo e, in conclusione, al supporto alla ricerca di una sistemazione abitativa così che la permanenza nella struttura legnanese sia limitata a pochi mesi. Fino a oggi la struttura ha ospitato per un periodo medio di cinque mesi 13 donne e 6 bambini: collocate in fasce d’età equamente suddivise, le ospiti del centro provenivano da Europa dell’est, Africa, America latina e, nel 39% dei casi, sono italiane.