Nei decenni successivi alla guerra, era comune iniziare a lavorare molto presto a dispetto della formazione scolastica. Un alunno di 3^D della scuola secondaria di primo grado "Bellotti", racconta che "già all’età di 8- 9 anni, la nonna aiutava le suore all’asilo e il nonno andava da un barbiere. Questi però non erano veri lavori ma piccole mansioni che servivano a introdurre i bambini alla vita lavorativa".
C’è chi ha lavorato alla Malpensa: nonno Ezio (84 anni), dopo varie esperienze, è stato assunto come impiegato all’aeroporto. "Prendeva le consegne per i voli in arrivo, si recava sul piazzale e aspettava il volo. Doveva accertarsi che merci e bagagli fossero caricati secondo un piano di carico e verificare il numero di passeggeri che doveva coincidere con le prenotazioni".
C’è invece chi si è trasferito da altre regioni. Nonno Gesuino, partito dalla Sardegna, ha fatto tappa a Cecina per aiutare il fratello come stalliere, poi è stato guardia carceraria a San Vittore fino alla metà degli anni ’70. Infine si è trasferito a Genova dove ha lavorato come muratore. I nonni di J. sono siciliani. La nonna ha iniziato a lavorare a dieci anni: dapprima andava con la famiglia a raccogliere i gelsomini, poi ha lavorato in sartoria. A Busto ha lavorato in una ditta di intimo che ha lasciato alla nascita delle figlie.