SARA GIUDICI
Cronaca

Crisi infinita in maggioranza. Gilli presidente del consiglio con i voti del centrodestra

Saronno, la consigliera scelta alla guida del parlamentino dopo suo padre. Seduta movimentata tra delibere non previste e numeri in bilico per l’approvazione.

Crisi infinita in maggioranza. Gilli presidente del consiglio con i voti del centrodestra

Giovedì sera Marta Gilli è stata eletta alla guida del consiglio comunale e ha sostituito suo padre Pierluigi

Continua senza soluzione di continuità la crisi della coalizione del sindaco Augusto Airoldi che giovedì sera è riuscito a eleggere il nuovo presente del consiglio comunale che ha sostituito Pierluigi Gilli. A guidare l’assemblea cittadina sarà la figlia Marta Gilli che, ironia della sorte, ha provocato la crisi. La sua elezione, avvenuta al termine di un ballottaggio serrato con Raffaele Fagioli leghista (candidato del centrodestra), ha aperto una seduta carica di tensioni e colpi di scena. Gilli, che ha ottenuto 12 voti contro i 10 del candidato leghista, ha superato la soglia necessaria grazie al sostegno inatteso di un consigliere dell’opposizione. Nonostante questo risultato, che avrebbe dovuto rappresentare un passo verso la stabilità, la seduta ha messo in luce una maggioranza fragile e profondamente divisa. Già al termine del suo discorso inaugurale, la neo presidente ha sorpreso tutti proponendo di affrontare immediatamente la variazione di bilancio, un punto all’ordine del giorno che era stato formalmente rinviato. La scelta, volta a evitare ulteriori convocazioni, ha spiazzato molti consiglieri, incluso il sindaco Augusto Airoldi, che poco prima aveva ritirato il punto. La proposta ha acceso il dibattito, con l’assessore Mimmo D’Amato che ha iniziato la presentazione del provvedimento nonostante la tensione palpabile in aula. La discussione è però rapidamente degenerata: l’opposizione, guidata da Luca Davide, ha abbandonato la sala, denunciando la confusione nella gestione del consiglio e puntando il dito contro la maggioranza, accusata di non avere i numeri necessari per governare.

La mossa dell’opposizione ha fatto esplodere il numero legale, riducendo la maggioranza a soli 12 consiglieri, sotto la soglia minima dei 13. Dopo un primo momento di stallo, il colpo di scena è arrivato con il rientro improvviso di Francesco Licata (uscita al momento della proclamazione di Gilli), che ha garantito il numero legale e permesso di proseguire la seduta. La variazione di bilancio, destinata a finanziare servizi essenziali, è stata infine approvata. A sorpresa, Gilli si è astenuta, una scelta che ha sollevato perplessità e ulteriori dubbi sulla tenuta della maggioranza che deve fare i conti con la spada di Damocle dell’approvazione del bilancio consolidato e previsionale.